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Stavolta niente colpi di scena. Roberto Breda, salvatosi in extremis prima della sosta natalizia, non è più l’allenatore della Reggina. Dura dunque 21 partite, il ritorno del tecnico trevigiano in riva allo Stretto. Di seguito, tutte le ‘tappe’ che hanno portato alla rottura definitiva, concretizzatasi nella serata di ieri.
I PRIMI SCRICCHIOLII- Le due sconfitte consecutive ottenute contro Empoli e Juve Stabia, arrivate a cavallo tra l’inizio di Settembre ed i primi di Ottobre, fanno si che nei confronti di Breda scattino le prime ‘riflessioni’. Siamo ancora lontani dall’idea di un esonero, ma la società ritiene che la squadra conceda troppo soprattutto in fase difensiva, come testimoniano i cinque gol incassati in 180 minuti (tre dagli azzurrri e due dai gialloblù). Si comincia a respirare un’aria un pò pesante, con il tecnico che, d’accordo con il ds Giacchetta, blinda la Reggina sia al Sant’Agata (tutti gli allenamenti, vengono svolti a porte chiuse) che in campionato, proponendo un atteggiamento attendistico, in netta contrapposizione con il gioco offensivo visto nelle prime giornate. I fatti gli danno ragione, visto che tra il 5 ed il 29 Ottobre, gli amaranto ottengono la bellezza di 13 punti in 5 partite, vincendo quattro gare di fila e piazzandosi al terzo posto.
NUOVI MALUMORI- I problemi riaffiorano a Novembre, quando nello spazio di quattro giorni, la Reggina prima perde in casa col Toro al termine di una partita ‘alla camomilla’, e poi si fa raggiungere nel derby calabrese, da un Crotone in inferiorità numerica. Proprio la prestazione nel derby, infastidisce parecchio il Presidente Foti: incomprensibili l’atteggiamento di Bonazzoli e compagni, incapaci di gestire una partita che si era messa completamente in discesa, e schiacciati in difesa ai limiti dell’inverosimile. Il salvagente di Breda, in questo caso, si chiama Emiliano Bonazzoli: la prima rete in campionato del capitano, che a poco dalla fine piega la Nocerina, mette nuovamente la situazione sui binari della tranquillità . Ma è una calma che dura pochissimo.
VERONA, PRIMO VERO CAMPANELLO D’ALLARME- Dal fastidio alla rabbia, il passo è breve. Tra il 21 ed il 26 Novembre, la compagine dello Stretto offre due prestazioni inguardabili nel doppio turno esterno con Albinoleffe ed Hellas Verona, al termine del quale arriva un solo punto. In particolare, Foti è furioso per la sconfitta al Bentegodi, e mette sotto accusa anche la squadra. L’idea dell’esonero di Breda però, dura un amen: il tempo di tornare a Reggio, e gli animi si rasserenano.
I PROBLEMI AUMENTANO- Nei confronti del tecnico trevigiano, si comincia a creare una nube sempre più grigia. La tifoseria individua in lui il pruncipale colpevole del momento ‘no’, e all’interno dello spogliatoio, più di un calciatore comincia a non vedere di buon occhio il proprio mister. Nel frattempo, si cambia modulo: basta catenaccio, spazio ad uno spregiudicato 4-2-3-1 che contro la Samp dà segnali incoraggianti.
IL PRESIDENTE CI PENSA DAVVERO- Dopo Cittadella-Reggina, Roberto Breda è vicino come non mai ad essere esonerato. La rovinosa sconfitta maturata al Tombolato, spinge Foti a pensare concretamente all’allontanamento dell’allenatore. Il Presidente ricontatta alcuni ‘vecchi pallini’, tra cui Lerda e Calori (con il primo, c’era stata qualche ‘chiacchierata’ già ad Ottobre). Domenica 12 Dicembre, alle ore 23, Breda si può ritenere virtualmente esonerato.
COLPO DI SCENA- Gli scenari cambiano diametralmente, tra la tarda mattinata ed il pomeriggio di lunedì. Foti incontra Breda, e dopo un colloquio di oltre 2 ore, decide di fargli dirigere l’allenamento previsto per le 15: prima della seduta, la società intende confrontarsi a lungo con allenatore e squadra, per poi prendere una decisione. Alle 15:30, dopo un faccia a faccia con i calciatori, la Reggina decide: avanti con Breda, sul banco degli imputati adesso c’è la squadra, accusata di scarsa concentrazione e poca sensibilità verso il ‘progetto’. Il pareggio col Sassuolo, registratosi il 18 Dicembre nell’ultima gara del 2011, non smuove di una virgola la situazione: “Avanti con Breda fino a Giugno’, tuona Foti a fine gara.
LA FATAL…VICENZA- Da tecnico confermato fino a Giugno, a tecnico esonerato i primi Gennaio. Cosa è cambiato nel giro di una ventina di giorni? Non mancano le voci, riguardanti una squadra sempre più col ‘muso lungo’ nei confronti di Breda. Probabile, che ad incidere sia stato anche il primo tempo del Menti, in cui la prestazione è stata oggettivamente inguardabile. Fatto sta, che tra sabato sera e domenica mattina il Presidente ha cambiato nuovamente idea, stavolta senza nessun indugio. Il colloquio con Giacchetta, durato quasi 3 ore, era stato comunque preceduto dalla scelta definitiva: via Breda, spazio ad un altro ‘vecchio pallino’ di Foti, ovvero Gregucci. Durante il confronto col ds, si è parlato solamente dell’esonero dell’ormai ex allenatore amaranto, e della nuova scelta: la posizione di Giacchetta invece, non è mai stata in discussione.
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f.i.-reggionelpallone.it
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