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Emil Hallfredsson, il “signore del gelo”. Primo islandese a vestire la casacca amaranto, sarà l’ex di turno nella sfida di sabato al Betegodi. Passato in prestito al Verona, due stagioni fa, è divenuto uno dei giocatori più amati dal popolo scaligero: grandi prestazioni e gol importanti, con l’Hellas che questa estate ha deciso di esercitare il diritto di riscatto, portandolo in veneto a titolo definitivo. Tornando all’avventura in riva allo Stretto, Hallfredsson ha collezionato 34 presenze in Serie A: l’unico gol realizzato in maglia amaranto, molti se lo ricorderanno come una perla di potenza e precisione che trafisse niente meno che Gigi Buffon, nel 2-2 con la Juventus. Il roccioso centrocampista scandinavo, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Reggionelpallone.it
MASSIME MOTIVAZIONI- “La partita che affronteremo sabato, per quanto mi riguarda, avrà lo stesso valore di un derby. È una gara importante, inutile negarlo, e non solo per quanto concerne la zona playoff che vede protagonisti sia noi che gli amaranto. Per la maglia gialloblù mi impegno sempre al massimo in ogni partita, ma questo con la Reggina è un match in cui ci tengo a fare particolarmente bene”.
AL BENTEGODI? GRANDE EQUILIBRIO...”Cosa deve temere la Reggina di questo Hellas? Ogni aspetto relativo alle nostre caratteristiche, tecniche, tattiche e fisiche, va temuto. Siamo una squadra pericolosa in avanti, e stiamo attraversando un gran momento di forma. Daremo il massimo come sempre, ma al contempo anche noi dovremo stare guardinghi e concentrati in difesa, perché la formazione di Breda sa rendersi imprevedibile. Pronostici? E’ difficile sbilanciarsi, ma sono certo che sarà una partita molto combattuta dall’inizio alla fine”.
ALTA QUOTA- “Anche nella scorsa stagione, così come in questa in corso, i calabresi hanno dato vita ad un buon campionato, e mi aspetto che fino alla fine lotteranno per la promozione, magari ripassando dai play-off. Il Verona? Siamo nella stessa posizione di classifica della Reggina, abbiamo gli stessi punti e gli stessi gol subiti. Credo che anche noi, come loro, ci giocheremo le nostre carte fino all’ultimo: sulla carta siamo una matricola, ma per storia e tradizione l’Hellas deve puntare al ritorno in A”.
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RICORDI AMARANTO- “La Juventus? Sta facendo un gran campionato (ride, ndr). Scherzi a parte, non dimenticherò mai il gol contro i bianconeri, anche se purtroppo non servì nè alla Reggina per salvarsi, nè a me per guadagnarmi un posto da titolare: nella gara successiva, in casa del Bologna, fui spedito in panchina. I due rigori sbagliati ad Udine in coppa Italia? Non ci penso più, sono cose che capitano. Certo, accade raramente di fallire per due volte dal dischetto in un solo incontro, sono anche dell’avviso che i rigori si segnano e si sbagliano con la stessa facilità. È una lotteria…”.
PROBLEMI DI AMBIENTAMENTO- “A Reggio il discorso climatico non mi agevolava, visto che per un islandese non è facile abituarsi ad una temperatura di 30/40 gradi. Comunque sia, erano altre le cose che non andavano bene: ho giocato poco, nonostante ci fosse il feeling con Orlandi. Quando non scendi in campo soffri, e dunque la mia sensazione di lontananza da casa si è andata accentuando sempre di più. Eppure, i primi tre mesi in Calabria li ho vissuti benissimo: le difficoltà vere e proprie, sono cominciate anche a causa dei vari cambi di allenatore. La persona che ricordo con più piacere? Sicuramente il dottor Favasulli, che mi è sempre stato vicino“
NESSUN RIMPIANTO- “No, non ho rimpianti riguardo la mia esperienza con la maglia della Reggina. È andata così, pazienza. Accetto il mio destino, e posso solo affermare che ora sono veramente felice di trovarmi al Verona”.
Fabrizio Cantarella -reggionelpallone.it-
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