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Ha fatto un cenno particolare dopo aver messo a segno il gol del 2-1. Il movimento aveva il significato di una culla nella quale appunto c’era un bambino. Antonio Ragusa, ha festeggiato così il piccolo Giovannino, figlio dell’amico e compagno di squadra Giuseppe Rizzo. Raggiante, felice, ma anche molto contenuto questo talentuoso ragazzo siciliano. Va forte per ora e lo si sapeva, però Breda ha dovuto aspettare ben 9 giornate (causa un brutto infortunio nel primo giorno di allenamento al Sant’Agata, il 15 luglio scorso, quando uno scontro con Stzmari lo costrinse addirittura ad operarsi alla fronte, per ridurre una microfrattura), prima di schierarlo titolare. Intanto, ha la fiducia incondizionata dei compagni, oltre che del mister che lo ha ritrovato davvero più maturo, più atleta e quindi più calciatore. Sono bastati pochi mesi ed eccolo ancora più forte. per la gioia di Breda che lo ha svezzato a Salerno. Con Ragusa nello scacchiere, ne ha beneficiato soprattutto D’Alessandro, ma anche lo stesso Missiroli ha avuto modo di agire sia d’esterno offensivo che da mezz’ala vecchio stampo. In fase propositiva si è potuto ammirare un modulo offensivo come piace al tecnico, ovvero il 3-4-3, con il trio Ragusa- Bonazzoli- Missiroli a interscambiarsi di posizione al punto che Ragusa realizza il primo dei suoi due gol da centravanti puro. Riflettori tutti per lui.
Dell’attaccante, prelevato con la formula del prestito dal Genoa, si dice un gran bene: un talento che fa della velocità l’arma letale per gli avversari. Concittadino di Maurizio Nassi (ex amaranto ai tempi di Colomba in serie A), abita a Trappitello frazione di Taormina e proprio al “Garden Intelisano”, pochi metri da casa, inizia a tirare i primi calci nel campo ridotto e in erba artificiale. Ben presto Ragusa, viste le ottime referenze, viene adocchiato da un osservatore e finisce nella Scuola Calcio Giardini, dove ci sta per poche stagioni. Al primo provino fa centro. Siamo nella primavera 2006, quando Ragusa accompagnato da un dirigente del Giardini parte alla volta di Treviso per sostenere l’esame che supera a pieni voti. Due campionati Primavera e l’esordio in serie B il 7 febbraio 2009 contro il Rimini. Quel Treviso è tinto un po’ d’amaranto, perché ad allenarlo è Luca Gotti, ex tecnico della Primavera, e come compagno di squadra si trova accanto Simone Missiroli. Finita l’esperienza in Veneto, passa al Genoa. Sotto la Lanterna diventa uno dei trascinatori della squadra Primavera che l’8 giugno 2010 si aggiudica lo scudetto, battendo l’Empoli per 2-1. Col Genoa vince pure una Supercoppa italiana. Tifoso juventino il suo idolo non poteva che essere Alessandro Del Piero, mentre come ruolo si ispira a Peppe Sculli. Incontenibile sulla fascia, indifferentemente a destra o a sinistra perché usa bene entrambi i piedi, ama servire i compagni nel cuore dell’area. Chissà, la torre che beneficerà in futuro dei suoi assist, potrebbe essere Emiliano Bonazzoli. Ha realizzato 7 reti con la Salernitana, in 36 gare (32 in campionato e quattro nei playoff). E’ prossima la convocazione nell’under 21 di Ciro Ferrara, dopo le ottime referenze dell’osservatore azzurro Luigi Di Biagio. La Reggina è riuscita ad averlo in prestito, ma il Genoa in caso di cessione interpellerà il Milan che ha la preferenza su tutte le concorrenti.
Lorenzo Vitto- reggionelpallone.it
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