{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}
Grazie alla preziosissima ricostruzione del professor Guseppe Cantarella (padre del ‘nostro’ Fabrizio), riportiamo un aneddoto riguardante la storia di Reggina-Bari. Il racconto in questione, si riferisce alla gara sospesa nel campionato di C 75-76: il referto dell’arbitro parlò di ‘invasione di campo dei tifosi reggin”, ma questa testimonianza smentisce, a distanza di oltre 25 anni, quanto sostenuto dal signor Longhi di Roma.
In riferimento all’incontro disputatosi il 16 Novembre del 1975 al Comunale, esso venne sospeso nel secondo tempo quando il risultato era di 0 – 1 a favore del Bari, che era passato in vantaggio proprio ad inizio ripresa, grazie al gol della mezzala D’Angelo, il quale aveva ricevuto un lancio dalla trequarti ed era entrato in area amaranto dal lato sinistro, poi aveva atteso l’uscita del portiere Maurizio Castellini, per trafiggerlo con un pallonetto. Nei minuti successivi la Reggina si buttava in attacco con veemenza, e due azioni di Fragasso venivano fermate per dei fuorigioco che ai tifosi della Gradinata erano apparsi dubbi. Era cominciato, perciò, un lancio di pietre in campo, ma non ci fu nessuna invasione. L’arbitro, che era il signor Longhi di Roma, (sì, proprio quello che faceva la moviola di 90′ minuto), sembrava non aspettare altro che un gesto di intemperanza del pubblico, per porre fine alla partita.
Tornando al calciatore che stava decidendo l’incontro, ovvero Antonio D’Angelo (nato ad Altamura il 13 Maggio del 1953), quest’ultimo dopo aver giocato nel Bari militò nella Salernitana e nel Taranto, prima di andare incontro ad un tragico destino: ceduto dal Taranto al Rende, morì in un incidente stradale sulla strada che lo portava appunto nel centro cosentino.
Â
Â
Commenti