Sfortuna e preoccupazioni, sono ormai un triste ricordo e nulla più. Antonio Ragusa, dopo la frattura alla fronte che lo ha costretto all’intervento chirurgico impedendogli di disputare il ritiro precampionato, sta finalmente tornando a ‘vedere’ il campo. Queste le sensazioni del jolly offensivo siciliano, ai microfoni di regginacalcio.com.
{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}
Antonino, finalmente di nuovo in campo. Che sensazioni hai avuto al rientro, come hai sentito “la gamba”?
Sono felicissimo. I tempi, peraltro, sono stati più veloci rispetto a quanto previsto. E’ andato tutto per il meglio e devo dire che anche nella condizione sento di esser a buon punto del lavoro. Devo metter minuti, sicuramente, perché subentrare è decisamente diverso dall’iniziare dal primo minuto.
Tanto, tantissimo tempo ai box dopo lo scontro con Szatmari nel corso del primo allenamento stagionale. Addirittura un’operazione. Come si vive un infortunio del genere?
E’ un infortunio diverso da quelli nei quali solitamente incappiamo noi calciatori. Ma nella sfortuna, sono stato fortunato. Una frattura alla testa non è uno scherzo. Sono stato a casa a lungo per recuperare non potendomi allenare. Stare con i miei affetti, però, mi ha dato l’opportunità di pensarci il meno possibile. Poi, ho dovuto ricominciare la preparazione da zero ma oggi posso dire di esser finalmente uscito da questo problema.
Intanto, però, probabilmente leggevi le parole importanti spese nei tuoi confronti da mister Breda e dal Direttore Giacchetta i quali si sono espressi con attestati pubblici di stima nei tuoi confronti.
Sì, ho visto tutto e non posso negare mi abbia fatto un enorme piacere. Quando stai fuori, sentire la fiducia delle persone con le quali lavori, è importantissimo. E’, forse, il momento in cui ha più bisogno di avvertire la stima altrui perché ti garantisce ulteriore slancio per recuperare in tempo utile.
E tu, come pensi di poterti esprimere nel modulo attualmente adottato da mister Breda? Il tecnico, in una recente conferenza stampa, ha spiegato tu possa far benissimo anche nei due davanti. Prima o seconda punta?
Sì, il mister mi sta provando in entrambi i ruoli. Nelle ultime settimane, al Sant’Agata ho giocato da prima e da seconda punta. Posso dire, però, che non è un’assoluta novità per quanto mi riguarda. Nel settore giovanile del Treviso facevo il centravanti. Poi, dalla Primavera in Veneto e poi al Genoa ho giocato da punta esterna nel tridente, così come nella passata stagione a Salerno. In ognuna di queste esperienze però, quando mancava la punta centrale, in quella posizione venivo impiegato io.
La squadra, intanto, vanta il migliore attacco del campionato. Dodici reti in 5 partite sono un bottino eccezionale, reso ancor più importante dalla grande mole di gioco espressa da questa Reggina. Dove possiamo arrivare?
Io sono convinto che ci divertiremo e continueremo a far divertire. Abbiamo potenzialità straordinarie e pratichiamo un calcio entusiasmante. Penso anche, però, che il campionato sia lunghissimo e dovremo mantenere alta la concentrazione. Siamo un gruppo unito: il legame che c’è all’interno della squadra è un grande stimolo per ognuno di noi, oltre che lo stimolo per far meglio, ogni giorno.
Hai raccolto i primi applausi del Granillo sabato con il Pescara. Quali sono i tuoi obiettivi per questo campionato?
Prima di tutto di ristabilirmi al 100%. Quando avrò raggiunto il top della condizione spero di trovare continuità e dare un contributo alla Reggina, la squadra che ha creduto in me.
rnp (fonte: regginacalcio.com)
Commenti