Biondo, chioma ribelle, grinta e precisione. Giovanni Lavrendi, interno di centrocampo dell’Hinterreggio, {source}
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ha completato il suo processo di maturazione un anno fa. Ha deciso di disfarsi degli abiti di Peter Pan e di vestire quelli di un roccioso incontrista tutto fare, di quelli che usano un polmone per correre e uno per rincorrere. Domenica, prima di uscire dal campo per problemi fisici, ha mandato agli archivi il derby contro la Valle Grecanica, con un diagonale chirurgico che non ha lasciato scampo a Nucera.
Equilibro fisico precario – “Non sono ancora al massimo della mia condizione atletica. Domenica sono dovuto uscire anzitempo, e oggi non mi sono allenato: non ho neanche corso a parte, perché avverto ancora un po’ di fastidio alla zona interessata. E’ un dolore che non si attenua, un principio di pubalgia. Acireale a rischio? Non so se riuscirò a riprendermi, ancora è presto per parlarne. Io farò di tutto per esserci, ma senza forzare i tempi inutilmente“.
Il derby dà slancio – “Il derby, è inutile girarci attorno, è una partita che dà la carica per migliorarsi ulteriolmente. Stiamo facendo bene e possiamo dare continuità ai nostri risultati positivi. Abbiamo chiuso la contesa dopo dieci minuti del secondo tempo, quando il gol del raddoppio ha un po’ tagliato le gambe alla Valle Grecanica. Loro si sono dimostrati una squadra molto valida, soprattutto davanti, quindi il risultato maturato è prezioso“.
All’occorrenza goleador – “Non sono abituato a decidere le partite con i miei gol. Spesso do il mio contributo a centrocampo, mettendoci muscoli ed intelligenza tattica. Ma il mio record di gol è di massimo tre centri. Non so neanche spiegarti che emozione abbia provato: ci tenevo a fare gol, e in quel momento provi una gioia immensa che agli occhi di tutti poi risulta indescrivibile“.
Sacrificio e tenacia – “L’anno scorso ho dato un buon contributo alla causa, e devo dire che, soprattutto a livello tattico, cambierà poco. Continuo a recitare il ruolo di interno, ma stavolta ho più libertà di movimento visto che alle mie spalle c’è un giocatore del calibro di Ancione che ti infonde molta sicurezza. E’ uno dei migliori centrocampisti del girone, un ottimo interprete che saprà dare una grossa mano d’aiuto nella rincorsa all’obiettivo finale“.
Il migliore centravanti… – “No, la mancanza di Picci non la sentiamo. Emi (Impallari, ndr), è un giocatore che, per caratteristiche e per fame di gol, è molto simile al nostro ex centravanti. Non ne sentiamo la mancanza, visto che abbiamo la consapevolezza di aver con noi forse il miglior attaccante di tutto il torneo. Non dimentichiamoci poi che ancora deve tornare Crucitti. Quando tutti torneranno a disposizione, questa squadra sarà ancora più competitiva“.
… ed il miglior allenatore – “Mister Di Maria si è dimostrato il migliore allenatore della serie D già nella passata stagione. Abbiamo visto giocare la Nissa, e il tasso tecnico di quella che allora era la sua squadra era invidiabile. Quest’anno può confermarsi un grande allenatore, ma tocca anche a noi dargli una grossa mano d’aiuto“.
Pronti per la trasferta – “Adesso ci attende una sfida delicata in quel di Acireale. Loro sono un po’ in difficoltà , è un periodo un po’ particolare perché i risultati non arrivano. Non sottovalutiamolo. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione e superare anche questo esame. Siamo pronti a far bene“.
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Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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