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Sorride sornione, al bar guarda i giornali con soddisfazione. Catona primo in graduatoria in“comproprietà” , a punteggio pieno. “Nellone” Violante, anima e core di Catona non sta nella pelle, la beneamata è alla terza stagione nel fascinoso torneo di promozione.
Il primo anno una tranquilla salvezza, l’anno scorso con una compagine altamente competitiva si è lasciati sfuggire l’obiettivo play off proprio all’ultima giornata. Una vera e proprio iattura!
Stagione 2011/2012. La voglia di regalare qualcosa di importante ad una realtà che fa quasi 20 mila anime, la gloriosa Catonese ( una finale juniores a Lodi nel lontano 1965), il vecchio “ Tre Fontane” un angusto campo di calcio teatro di tante appassionate battaglie fa rinverdire il glorioso passato, fatto anche di un breve periodo di “ oscurantismo”. Poi un riccioluto virgulto della zona di San Francesco che di nome fa Renato Tripodo insieme al presidente onorario Totò Marra e al compianto Giancarlo Palermo ripartono con il Catona acquistando il titolo da una formazione reggina.
Lemme lemme ci si infervora, ci si coinvolge, tanti anni in prima categoria, tre anni fa , per la prima volta, il sogno diventa realtà. A Siderno in un caldo pomeriggio di giugno ai rigori si conquista la Promozione. Il condottiero è Peppe Barillà, profeta in patria, papà di Nino attuale giocatore della Reggina, anche un passato “pedatorio” importante come portiere della gioiese allenata da Franco Scoglio.
In quel “fantastico” salto è stata premiata la perseveranza di Nello Violante. Ricordo che l’avvio non è stato esaltante, i risultati stentavano a venire, ad un certo punto si pensava di “ smobilitare”, ma il finale di stagione è stato esaltante con “ super Pippo” Fontana, i fratelli Fornello, Peppe Marcianò, Totò Laganà. Decisivo il penalty calciato dal giovanissimo fuori quota Mimmo Aricò. Il “ torpedone” di tifosi festanti e poi tutti in Via Marina a Catona per festeggiare in una lunga notte difficile da scordare. Il debutto in promozione tre anni fa. Non ci si accontenta mai, la piazza spinge. C’è un altro obiettivo: è l’ Eccellenza. Senza giri di parole. Certo bisogna far “ quadrare” il bilancio tecnico ed economico.
Si vuole un maggior coinvolgimento delle forze imprenditoriale del luogo. L’attuale dirigenza è composta da giovani imprenditori come Fabrizio Vitali, vice presidente, Roberto Morgante, co- presidente, RiccardoMarra, il direttore generale Nino Falcone, il “ diesse” Peppe Iannò, Gianni Palumbo, Matteo Iannò, il “ tutto fare” Ciccio Reitano.
Pesa come un macigno non poter disporre del “ Reitano” ridotto davvero male dall’incuria dell’ Amministrazione Comunale. Adesso pare che ci sia una “ concertazione” fra la società e il Comune. Speriamo bene. Si gioca come si sa sul “ sintetico” di Villa San Giovanni. La “ fruibilità” del Reitano è indispensabile per la programmazione del settore giovanile.
Già Catona “ fucina” di giocatori professionisti come Peppe Misiti, Rocco Napoli, Alfredo Carrozza, Nino Barillà, Piero Reitano e in un passato più remoto Ninetto Flesca.Andando più indietro con la memoria si ricordano il “ mitico” presidente Pippo Pusateri, Ciccio Dora, Giovanni e Lillo Delfino, Arnaldo Cambareri.
Catona “ mangia allenatori” ? Forse si. Spesso si è cambiato in corsa con ottimi risultati. Chi non ricorda il “ pirata” Massimo Scevola, lo stesso Rocco Napoli per un breve periodo. E i tanti ritorni di fiamma con Peppe e Totò Barillà.
Già, i Barillà. Un cognome che si incrocia con il destino del Catona Calcio.
Pino Calabrò
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