Quando avranno liquidato dal campionato il dover giocare con 40 gradi, allora si potrà delineare {source}
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con certezza la portata eversiva di un pareggio a reti bianche in casa di una squadra che sarà senza se e senza ma la mina vagante del torneo. Protagonisti: Hinterreggio e Gelbison Serre Alburni. Si è giocato al “Morra” di Vallo della Lucania. Assenze pesanti, pesantissime per gli ospiti  (Cambareri, Laurendi, Crucitti, Impallari) , che sono stati costretti a rivoltare come un calzino l’estica tattica. Rivendicarle giorno dopo giorno, e sottolineare che il pareggio può essere accolto come una vittoria, non è un atto di presunzione, ma semmai l’ammissione che questa squadra può sopperire alle assenze pesanti e, di conseguenza, ritagliarsi un ruolo di protagonista ante litteram (farlo alla seconda giornata, fonte probabilità casistica, spesso finisce con il montarti la testa).
Il bilancio, dopo due giornate, è positivo. La difesa non fa acqua (a parte il gol col Sambiase, causato da un errore del portiere) e non potrebbe essere altrimenti vista la caratura dei nomi. Il centrocampo può fare affidamento su individualità di largo spessore, mentre l’attacco di brevilinei dovrà contare sull’apporto anche di Arigò, che ancora sembra lontano dalla miglior condizione. E poi il mister, quel Gaetano Di Maria perfetto incubatore per i giovani under e motivatore per i più esperti. Ci ha messo l’esperienza necessaria e la furbizia che servono in campionati come questo.
L’orizzonte, al tramonto, vive di due colori: giallo e rosso. L’orizzonte si chiama Valle Grecanica, ma questo non sarà un tramonto. Sarà l’alba del campionato. Due squadre, Hinterreggio e Valle, che rivendicano un senso di appartenenza ad un campionato che spesso ha macinato i favoriti. Ci sono partite che, per il solo fatto di essere state pensate, aprono nuove realtà , tracciano nuove frontiere. Di più: decidono l’avvio. Finché c’è derby, c’è speranza…
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Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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