Dall’incubo fallimento, al sogno ‘Zemanlandia’. Dai bassifondi della Lega Pro, alle posizioni di vertice del torneo cadetto. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfono, il presidente del Pescara Peppe De Cecco racconta segreti ed ambizioni dei biancazzurri.
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Presidente De Cecco, dall’azienda alimentare ha sposato pure l’azienda calcio. Cosa l’ha spinta a entrare in questo mondo?
“Posso andare fiero di essere stato colui che è riuscito a non fare morire il calcio a Pescara. Grazie alla legge 52, 4 anni fa, abbiamo pilotato un fallimento in corso pagando tutti i debiti, recuperando i diritti sportivi e riuscendo a rimanere in Lega Pro-Prima Divisione con la salvezza sul campo. L’anno dopo riuscimmo ad approdare in serie B e la passata stagione è arrivata una salvezza tranquilla. Adesso ci godiamo questo gran momento”.
Cosa ha portato Zdenek Zeman al Pescara?
“Tutto ciò che necessitava ad un ambiente per svegliarsi, visto che nell’ultimo decennio il calcio a Pescara si è vissuto in modo soporifero. Zeman dall’alto del suo carisma è riuscito a sconvolgere il popolo biancoazzurro, il quale sotto sotto covava, ma non immaginava di poter rivivere i tempi gloriosi targati Galeone in così poco tempo”.
Per emulare Galeone però, Zeman dovrebbe portare il Pescara in serie A…
“A parer mio ha già superato Galeone, nonostante non siano ancora arrivati risultati concreti. Con Zeman la gente è tornata a sognare. Se per assurdo dovessimo compiere il salto di categoria, il nostro tecnico diventerebbe un imperatore”.
Di chi è stata l’idea Zeman?
“Mi vanto di essere stato io a scegliere sempre gli allenatori. E’ stato così con Cuccureddu per Galderisi. Esonerato Cuccureddu, ho scommesso su Di Francesco che ci ha guidati alla promozione in serie B al primo campionato e alla permanenza l’anno dopo. A giugno Di Francesco ha avuto richieste da club di A e siamo stati contenti lasciarlo libero per farlo andare al Lecce, anche perché dentro di me sapevo di poter puntare su Zeman. Non nascondo che il mancato approdo del Foggia in B, ha favorito l’arrivo dell’allenatore boemo a Pescara”.
Zeman e il Pescara, un matrimonio a lungo termine?
“Noi ci auguriamo di si, anche se Zeman predilige firmare sempre per 1 solo anno”.
Presidente com’è nata l’idea di un volo charter di tifosi per Reggio Calabria?
“Chiariamo che non è un aereo di soli tifosi, perché nei 100 posti disponibili 35 sono a disposizione della squadra e altri 65 suddivisi tra dirigenti e partner che ci aiutano economicamente. Arriveremo a Reggio nella serata di venerdì, dopo la rifinitura”.
Con quali obiettivi vi presenterete al Granillo?
“Se ci sono delle gare da perdere, preferisco essere battuto a Reggio Calabria a e non in trasferte come quella di Modena, dove ci rubarono (testualmente, ndr) la partita. Vediamo come andrà a finire, perché Zeman scende in campo sempre per vincere”.
Solo 1 punto vi separa dalla vetta: credete alla serie A?
“Se Zeman ci salva noi coroneremo il nostro sogno, ma lui non vuole sentir parlare di salvezza al punto che ha rifiutato e non ha firmato sul contratto il premio nel caso di un piazzamento nei playoff. Vuole il premio solo se vince e noi ci siamo inchinati al suo sapere e aspettiamo gli eventi”.
Chi è il fiore all’occhiello del Pescara?
“Sono 3: Insigne, Immobile e Sansovini”.
Cosa teme della Reggina?
“Tutto il gruppo, ma Bonazzoli rimane l’uomo più pericoloso perché in qualsiasi momento ti può rovinare la giornata”.
I rapporti tra Reggina e Pescara?
“Ottimi, perché il nostro amministratore delegato, nonché vice presidente di Lega, Daniele Sebastiani, è intimo amico di Foti, col quale si sente giornalmente al telefono. Sono sicuro che sarà una bella giornata di sport”.
Le favorite per la serie A?
“Al primo posto dico Sampdoria, perché è inattaccabile. Per l’altro utile ai fini della promozione, tra Torino e Padova ci metto le outsider Reggina e Pescara. Sarà una grande e bella lotta”.
Lorenzo Vitto-RNP
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