Un altro ritiro è terminato, almeno per RNP. Rispetto allo scorso anno, due giorni di permanenza in meno rendono più difficile il ‘vivisezionamento’ del pianeta amaranto, scandagliato a 360 gradi. Questo non ci esenta da alcune considerazioni obbligatorie.
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La prima impressione, del tutto soggettiva, è quella di un gruppo che ancora si sta formando, sotto tutti gli aspetti.. Partendo dal modulo, non vige nessuna certezza, se non quella che Breda sembra aver definitivamente optato sulla difesa a 3, riponendo velocemente nel cassetto il modulo tanto caro a Zeman. 3-5-2, 3-4-3 o 3-4-1-2 poco cambia: la base sono i tre centrali, i quattro centrocampisti e le due punte.
A centrocampo e in attacco regna l’abbondanza, non solo in termini di quantità ma anche in qualità , forse c’è addirittura troppa grazia agli occhi el tecnico. I grattacapi, vengono invece dalla difesa: un possibile trio Adejo-Cosenza-Marino (sufficientemente solido) mancherebbe però di tecnica e impostazione in fase difensiva, mentre su Giosa pendono i soliti interrogativi legati alla condizione fisica. Servirebbe un innesto di qualità , anche a costo di sacrificare uno tra Adejo e Cosenza, richiesti da altre società .
Detto della zona mediana, ben coperta, sulla fasce sorgono problemi di natura diversa: se sulla destra Colombo soffre maledettamente di solitudine (obbligatorio un rinforzo che possa alternarsi con l’ex Triestina) sulla sinistra Rizzato, esterno di spessore, sembra in realtà il prossimo candidato a lasciare la baracca. Difficile la permanenza dell’ex Ancona, le richieste della Sampdoria nei prossimi giorni si faranno pressanti così come è stato per Costa. Tocca aspettare, per capire quale tipo di acqua passerà sotto i ponti. Lo stesso discorso vale anche per Missiroli e Ceravolo, giocatori che in serie B, detto in tre parole, fanno la differenza. Occhio però a permanenze con il muso, che sicuramente rischiano di essere controproducenti per la società e per i giocatori stessi.
In attacco Bonazzoli (ormai nel cassetto le voci che lo volevano lontano da Reggio) e Campagnacci aspettano di capire se potranno fare affidamento almeno su uno tra i già citati Missiroli e Ceravolo: ne verrebbe fuori un bel trio. Numericamente il reparto è sin troppo folto, manca invece un giocatore che abbia le caratteristiche di Bonazzoli: si potranno chiedere nuovamente 19 reti e quasi 40 partite al centravanti di Asola? Non ogni stagione riesce con il buco.
Inevitabile un accenno a Breda e al suo staff. Il tecnico amaranto sta cavalcando quest’onda da ‘lavori in corsa’, ma forse andrebbe fatto qualche esperimento in meno, soprattutto per quanto concerne i giocatori spostati di ruolo. Il tempo dirà se il tecnico veneto avrà trovato le giuste soluzioni tecnico-tattiche e la molla per far scattare nella squadra il furore che aveva lo scorso campionato.
Montepulciano e San Martino al Cimino, località diverse ma ugualmente incorniciate da verde e tranquillità . L’inizio della stagione è ormai alle porte: la Reggina targata 2010-2011 si era scrollata di dosso quella paura che le tarpava le ali, riuscendo a volare sino ad un soffio dalla serie A. Questa Reggina invece, non deve pensare più alla stagione passata, nè farsi attirare da ‘sirene lontane’. Il calcio regala e sottrae senza fare alcuno sconto, e da questo concetto bisogna ripartire, per un altro anno da protagonisti…
da San Martino al Cimino
Pasquale Romano-Reggionelpallone.it
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