Grazie. Perchè sabato ci avete fatto rimanere col cuore in gola, così come non succedeva da quasi 3 anni. Grazie. Perchè avete trasformato la delusione in fiero senso di appartenenza. Grazie. Perchè guardandovi combattere, siamo tornati indietro nel tempo, un tempo che ormai pareva dover vivere solo dentro gli album dei ricordi più belli. Grazie. Perchè il lavoro, il sudore ed il sacrificio, prima di vederli dentro il rettangolo di gioco, li abbiamo visti dentro i vostri occhi. Grazie. Perchè sabato siamo stati incollati a radio, telefonini e computer portatili, per sapere il risultato di una partita che si giocava a migliaia di chilometri di distanza,  mentre lo scorso anno era mortificante persino guardare le partite che si giocavano al Granillo. Grazie. Perchè ci avete ricordato che il motto “prima uomini e dopo calciatori”, non è solo uno stucchevole luogo comune. Grazie. Perchè vi siete rialzati nel momento più difficile.
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Grazie. Perchè oggi possiamo sorridere di gusto, verso coloro i quali ci definirono “filo societari”, o peggio ancora “lecchini”, quando a settembre scrivemmo che questa squadra aveva grandi potenzialità . Grazie. Perchè vi siete caricati sulle spalle colpe che non appartenevano certo a voi, ma bensì ad alcuni vostri “colleghi”, i quali in precedenza non erano riusciti a capire fino in fondo cosa significhi insossare questa maglia. Grazie. Perchè allo scetticismo, avete risposto con l’attaccamento. Grazie, perchè non avete mai cercato alibi, neanche quando potevate farlo. Grazie. Perchè a Torino doveva essere la fine di un sogno, ed invece siete stati voi a far tremare più di 20.000 persone.  Grazie. Perchè avete reso ancora più piccoli, coloro i quali hanno inutilmente tentato un autentico “gioco al massacro” per poi nascondersi, per poi non trovare il coraggio di confermare il loro pensiero quando si trovavano dinanzi a voi.
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Grazie. Perchè ieri eravamo dispiaciuti per una squadra che non aveva il grande pubblico, ma oggi siamo ancora più dispiaciuti per tutto il pubblico che, rimanendo a casa, non ha potuto vedere dal vivo una grande squadra. Grazie. Perchè ci avete ridato il gusto della sfida e la voglia di sognare, proprio quando  gli scenari stavano assumendo i contorni di una pericolosissima apatia. Grazie. Perchè insieme a voi, alla fin fine siamo cresciuti anche noi. Grazie. Perchè avete cominciato un duro percorso partendo dalle macerie, ma mese dopo mese, questi colori li avete fatti risplendere.
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GRAZIE RAGAZZI. GRAZIE INFINITE, COMUNQUE VADA …
Ferdinando Ielasi- Reggionelpallone.it-
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