Cagliari-Parma, ultima giornata di campionato, ha poco da raccontare. Quello che è riuscito a fare Colomba nel mese precedente ha invece del miracoloso: giunto a Parma in una difficile situazione di classifica, l’ex tecnico amaranto aveva davanti a sé un calendario da incubo. Nonostante avversarie come Inter, Udinese e Juve (trittico vincente) i ducali hanno festeggiato in anticipo la permanenza in serie A. Colomba racconta a RNP la felicità del momento:
Mister, l’ultima volta ci eravamo sentiti all’indomani dell’inaspettata vittoria contro l’Inter. Udinese e Juve hanno chiuso un trittico da sogno.
“Siamo davvero soddisfatti. Si tratta di vittorie sudate ma in tutta onestà meritate. Non pensavamo di cogliere nove punti contro queste tre squadre, conoscevamo le difficoltà del calendario e non avevamo altra scelta che dare il massimo contro ogni avversario”.
Dal suo arrivo in Emilia, le cose sono rapidamente cambiate rispetto alla gestione Marino: ha dovuto lavorare di più sull’aspetto tecnico-tattico o psicologico?
“Nel calcio di oggi l’allenatore deve ampliare le proprie conoscenze e applicarle nel miglior modo possibile. Non si può lavorare su un solo aspetto, ma interessarsi a 360 gradi alle dinamiche interne alla squadra. Certo è logico che arrivando a campionato in corso, e in una situazione non favorevole, ho lavorato sull’autostima dei ragazzi”.
Era convinto delle potenzialità della squadra e di poter raggiungere la salvezza?
“Dall’esterno non potevo avere piena coscienza dei valori, ma ero sicuro si trattasse di una buona squadra. Le qualità comunque non sono garanzia di successo, bisogna trovare collaborazione in ogni settore. Non è facile trovare il bandolo della matassa, ma devo dire che è andato tutto nel migliore dei modi”.
Il presidente Ghirardi, all’indomani della vittoria sulla Juve, si è congratulato con lei dicendo che la sua permanenza in Emilia è poco più di una formalità, conferma?
“Mi aveva espresso le stesse cose in privato, lo ringrazio. E’ una persona che merita rispetto, vuole dare tanto a questa città e a questa squadra. Avendo svolto un buon lavoro e raggiunto l’obiettivo, non credo ci saranno problemi riguardo la mia permanenza al Parma”.
La vittoria sui bianconeri è arrivata grazie a una magia di Giovinco. Lei lo ha definito un numero “da giocatore del Barcellona”.
“Non è azzardata come metafora, si è trattato di un gol bellissimo, non vuole dire che lui sia come Messi, però ha nel suo bagaglio tecnico certe giocate. E’ un giocatore che si distacca dalla media, deve continuare a lavorare per arrivare al top. Visti i tre gol segnati in due partite dovrebbe affrontare più volte la Juve (sorride, ndr)”.
La dichiarazione serve per far capire quanto vuole che l’ex juventino rimanga a Parma? Come si muoverà la società.
“C’è un diritto di riscatto per la comproprietà che verrà esercitato, siamo ben lieti di trattenerlo a Parma”.
Un altro ex bianconero vi ha aiutato sensibilmente nella corsa alla salvezza: per Amauri ci sono le stesse possibilità della formica atomica?
“Qui la formula è diversa, il ragazzo è venuto a Parma in prestito secco. Bisognerà vedere quali sono le intenzioni della Juve e di Amauri, ma non sarà facile farlo restare con noi”.
State già delineando le linee di mercato con Ghirardi, ci sarà giusto qualche ritocco o farete un restyling più deciso?
“Ancora è presto per fare certe valutazioni. Sono arrivato poche settimane fa, non avendo lavorato con la squadra dal luglio scorso mi riservo un breve periodo di tempo per capire meglio le qualità che abbiamo in rosa. Dopo parlerò con la società facendo presente in quali reparti, a mio giudizio, si dovrà intervenire”.
Così come fatto a Bologna e in questo periodo a Parma, continuerà a proporre l’ex amaranto Modesto come centrocampista di sinistra?
“In un 4-4-2 lo vedo più come esterno alto. Ha una buona spinta ed è abile nel servire i compagni e cercare la conclusione in porta, anche in futuro lo terrò in considerazione principalmente per quel ruolo”.
A proposito di Reggina, lei segue da vicino la squadra amaranto (mesi fa ha presenziato a un allenamento al S.Agata, ndr): c’è qualche giovane che vorrebbe portare in Emilia?
“La Reggina ha parecchi giocatori in rampa di lancio, lo conferma l’ottimo campionato disputato dalla squadra di Atzori. Acerbi giocherà nel Genoa, Adejo,Viola e Rizzo sono ragazzi interessanti: non so quali saranno gli sviluppi, al momento non c’è nulla di concreto”.
I play-off conquistati dalla squadra amaranto sono un obiettivo che in pochi si aspettavano.
“La Reggina ha fatto qualcosa di fantastico, la forza è stata quella di crederci strada facendo. Non era facile, soprattutto dopo la stagione scorsa. E’ stato bravo Atzori ha cementare un gruppo di qualità, adesso non è più tempo di sorprese, si tratta di una piacevole realtà, sono contento per la piazza e il presidente Foti”.
In vista dei play-off chi dovranno temere di più gli amaranto?
“Se parliamo di organizzazione di gioco ed entusiasmo, Varese e Novara sono un passo davanti alle altre. Io però credo che a questo punto possano influire molto blasone e abitudine a lottare per certi traguardi. In questo caso se il Torino dovesse farcela sarà un cliente ostico”.
E la Reggina su cosa dovrà puntare?
“Io mi auguro, e ne sono convinto, che la squadra possa contare sull’apporto di un “Granillo” pieno. Ai miei tempi la spinta del pubblico ci dava forza e convinzione, spero possa essere così anche questa volta”.
L’augurio è quello di incontrarli in campo da avversari l’anno prossimo?
“Assolutamente si, colgo l’occasione per fare un sentito “in bocca al lupo” alla Reggina. Sarebbe eccezionale ritrovarli l’anno prossimo in serie A”.
Pasquale Romano – RNP
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