Alla serata celebrativa del Motta, che ha sancito l’addio del presidente Mallamaci, figurava un ospite
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d’eccezione: Tino Scopelliti, dirigente nazionale Asi nonché fratello del Goverantore della Calabria. Ai nostri microfoni, Scopelliti spiega il motivo della sua presenza, esprimendo anche un profondo rammarico per la decisione presa dal presidente biancorosso. “Sono venuto qui- dichiara- per l’ottimo rapporto che mi lega sia al mister Errigo, che ad altri dirigenti. Quella di Motta San Giovanni, è una di quelle realtà a cui ho sempre guardato con profonda stima è simpatia. E’ stata una splendida serata, ma resta il dispiacere per l’uscita di scena di Mallamaci: è triste perdere una persona così onesta e competente, che aveva ancora tanto da dare al calcio dilettantistico”.
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La nota lieta invece, riguarda l’aria sana e carica di valori genuini, che si è respirata per tutta la sera. “Ho visto tanti giovani sorridenti- prosegue- e come sapete i ragazzi sono sempre stati parte integrante dei nostri programmi e delle nostre idee. Bisogna ripartire da loro, per assicurare al calcio dilettantistico un futuro pulito, all’insegna dei principi nobili, della cultura sportiva. Anche quest’anno, ci sono stati episodi che non fanno onore a questo splendido sport: noi dobbiamo impegnarci con concretezza e continuità , per far si che le cose cambino. Bisogna isolare i violenti, far capire che, prima ancora di assaporare le vittorie, bisogna saper accettare le sconfitte”.
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Secondo Scopelliti, la chiave di volta sta nella preparazione degli attori protagonisti. “Ci vogliono figure- conclude- che siano formate attraverso vere e proprie scuole. Allo stato attuale vedo troppa improvvisazione, e poca preparazione. Solo dopo una formazione adeguata, i dirigenti ed i calciatori possono operare in maniera corretta, affrontando con maggiore serenità le sfide domenicali, acquisendo quella cultura sportiva e calcistica, che ancora ad alcuni manca. Ripeto, un calcio migliore lo possiamo ottenere solo atraverso i giovani e l’educazione, e su questi fronti, noi siamo stati e saremo sempre in prima linea”.
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