Sorrisi e petto in fuori, per un gruppo che nel giro di un anno e mezzo ha preso il Motta all’ultimo posto
della classifica, per poi portarlo ad un tiro di schioppo dai playoff. Società , giocatori e staff tecnico, si sono riuniti ieri sera, per salutare un’annata, quella 2010-2011, che ha sicuramente visto risplendere i colori biancorossi. Dalla saggezza di chi ha fatto calcio per anni, alla “sana incoscienza” dei più giovani: negli occhi di tutti, c’è la consapevolezza di non potersi rimporvare niente, di aver costruito qualcosa di veramente importante.
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Gli occhi lucidi, invece, li scorgi nel momento in cui viene confermata in anticipo, una notizia che da tempo era nell’aria: ancora non c’è l’ufficialità , ma Salvatore Mallamaci, massimo dirigente dell’Asd Motta, ha deciso di lasciare il calcio. Le parole del Presidente, squarciano come un fulmine a ciel sereno, il cielo di una serata fin lì allegra e festosa. “Voglio ringraziarvi dal primo all’ultimo– dichiara Mallamaci, rivolgendosi ai suoi ragazzi- perchè mi avete reso orgoglioso, mi avete trasmesso grandi sensazioni. Prendo questa decisione perfettamente consapevole che, per vari motivi, è giunto il momento di accantonare questa mia grande passione. Allo stesso modo, sono perfettamente consapevole che mi mancherete da morire, perchè oltre ad essere grandi calciatori, siete anche dei grandi uomini. Spero che la nuova dirigenza, riesca a mantenere intatto questo gruppo fantastico, e non vi nascondo che sarebbe bellissimo, l’anno prossimo, rivedervi giocare tutti nella stessa squadra…”.
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Sulla stessa lunghezza d’onda, le parole di mister Errigo: il suo non è un addio, ma al momento non si sa se il mister guiderà la panchina biancorossa anche nel prossimo campionato. Anche il tecnico, parla guardando negli occhi i suoi calciatori. “Erano anni che il Motta non disputava un campionato così lusinghiero- afferma Errigo- ed il merito è dello splendido gruppo che siamo riusciti a creare. E’ vero, a volte ci siamo sopportati a vicenda, proprio come fanno marito e moglie, ma non posso che farvi i complimenti. Abbiamo giocato il miglior calcio del girone, e sicuramente meritavamo l’ingresso ai playoff: anche io, così come il presidente Mallamaci, desidero ringraziarvi tutti quanti. Non so se l’anno prossimo saremo ancora qui, tutti insieme, ma certamente porterò sempre con me questa esperienza“.
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Anche per Malavenda, una delle colonne storiche della squadra, è tempo di congedarsi. “La serata di oggi– dichiara ai nostri microfoni- altro non è che la testimonianza dello splendido ambiente che ci ha circondato in questa nostra avventura. Sono orgoglioso di questa squadra, e credo che, a conti fatti, non abbiamo proprio nulla da rimproverarci. Il mio futuro? Ho deciso di smettere col calcio dilettantistico, anche se non nascondo un certo dispiacere: se non avessi preso questa decisione, certamente avrei continuato ad indossare questa maglia. A Motta si può fare un calcio serio, pulito, e questo spero che non lo dimentichino, coloro i quali verranno dopo di noi. Il nuovo assetto dirigenziale potrà partire da basi solide, e mi auguro che si affidi all’attuale parco giocatori. Questo paese, merita davvero di veder risplendere  i suoi colori nel campionato di Promozione. Spesso mi è capitato di incontrare ex calciatori del Motta, e vi assicuro che tutti si ricordano con immensa gioia delle esperienze vissute qui: ciò la dice lunga, sui valori che circondando la storia dell’Asd Motta“.
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Fra i tanti punti interrogativi, c’è anche il futuro di Giovanni Aneri. “Nonostante i miei 36 anni– afferma il portiere- ho ancora tanta voglia di allenarmi, mettermi in discussione e soprattutto giocare per vincere. Se farò parte dei programmi del nuovo corso dirigenziale, sarà un piacere sedermi a tavolino e discutere di una mia permanenza. Siamo tutti molto dispiaciuti per l’addio del Presidente, perchè sappiamo l’impegno e la passione che ci ha sempre messo. Rimpianti? No, più che di rimpianti parlerei di dispiaceri, dettati dall’essere incappati, durante il girone di ritorno, in qualche disavventura di troppo: preferisco fermarmi qui, senza scendere nei particolari…“.
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In attesa di conoscere il futuro, Motta San Giovanni rende omaggio al suo presente.
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fer.iel. – reggionelpallone.it
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