7 Ottobre 1962: è il primo capitolo della storia di Reggina-Ascoli, che debuttano in serie C1 nel vecchio Comunale. Un esordio fortunato per gli amaranto allenati da Di Gennaro, che senza troppi patemi si sbarazzano dei bianconeri di Perolli con il più classico dei punteggi: 2-0, reti di Gatto e Parise. Pareggio 0-0 invece nel 63-64, ma è un punto importante per la Reggina di Zavatti, che impattando con la compagine allenata da Notti riesce a tenersi a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione, poco prima di dar vita ad una serie finale di 6 risultati utili consecutivi che la porterà addirittura al 4° posto in classifica, a pari merito proprio con i marchigiani.
Il “Picchio” viene nuovamente battuto, nel 64-65: si gioca per la terza volta in C, e l’undici di Mestrelli vuole riscattarsi subito dalla sconfitta di Avellino, che rischiava di spegnere gli entusiasmi dopo che nelle prime 4 giornate erano arrivate 3 vittorie ed 1 pareggio. A far capire che quella squadra faceva davvero sul serio, ci pensarono Ferrigno prima e Valsecchi poi, che trafissero gli ospiti, guidati nuovamente da Notti, consegnando agli archivi il 2-0 finale.
Due pareggi a reti bianche, si registrano tra il 72-73 e il 73-74, stavolta in serie B. Nella prima occasione l’Ascoli porta nuovamente bene, visto che il match interno coi ragazzi di Carletto Mazzone precederà di poco una serie utile di 4 pareggi e 1 vittoria, che salverà in extremis la Reggina di Mazzetti dal ritorno in C.
Nella seconda invece, le 2 squadre vivranno una sorte contrapposta: Moschino e Mazzone si dividono la posta in palio ad inizio stagione, ma alla fine gli amaranto non eviteranno la retrocessione sfiorata l’anno prima, mentre i bianconeri centreranno la promozione in A per la prima volta nella loro storia.
Per uno strano scherzo del destino, lo stesso scenario si ripresenterà nel 90-91, quando Reggina ed Ascoli incrociano nuovamente il loro cammino dopo oltre 17 anni. Ciccio Graziani sta cercando disperatamente di salvare una squadra partita per vincere il campionato, mentre sull’altro fronte Nedo Sonetti il campionato lo sta vincendo per davvero, e guida i suoi verso l’immediato ritorno nella massima serie. La gara offrirà ben poco agli spettatori presenti, e nonostante qualche minaccia portata da Fulvio Simonini alla porta di Lorieri lo 0-0 costituirà un epilogo quasi scontato. A fine campionato, il verdetto sarà identico a quello del 72-73: Reggina nuovamente in C1, Ascoli in serie A.
Da quel giorno, passeranno altri 15 anni (stagione 2005-2006) prima che questa sfida si rigiochi.: lo scenario è di prim’ordine, visto che amaranto e bianconeri si ritrovano nell’Olimpo del calcio Italiano. In Riva allo Stretto si comincia ad intravedere la possibilità di disputare l’ottavo campionato di massima serie, ma dopo il micidiale 4-0 incassato a Parma, Cozza e compagni devono battere il neopromosso Ascoli del duo Giampaolo-Silva, che li precede di qualche punto in classifica e si può ormai considerare salvo. Forte delle maggiori motivazioni la Reggina sbriga la pratica in meno di mezz’ora,portando a casa il 2-0 per merito del colpo di testa vincente di De Rosa e della zampata sottoporta di Amoruso.
Il “segno 1”, torna a fare capolino nel 2006-2007. Reggio sogna una salvezza impensabile dopo il -15 affibbiato ad inizio stagione alla banda Mazzarri, specie dopo che in città si è sparsa la voce che l’Arbitrato ridurrà la penalizzazione a -11. Troppo forte quella Reggina per “l’inguaiato” Ascoli di Sonetti, che in meno di mezz’ora si trova già sotto di un gol per merito dello straordinario invito di Leon, sfruttato a dovere dall’incornata di capitan Lucarelli.Gli amaranto, che senza quella penalizzazione si troverebbero a ridosso della zona Champion’s League, prima sfiorano in più occasioni il raddoppio, e poi lo trovano al 78’, con una magistrale azione di contropiede avviata da Bianchi e finalizzata da Amoruso, il quale mette a sedere un difensore e infila con freddezza Pagliuca. Nel finale un tiro al volo di Pecorari su traversone di Vastola mette un po’ i brividi al Granillo, che comunque alla fine festeggerà per il preziosissimo 2-1. Quello di Pecorari, è il primo gol realizzato dal “Picchio” a Reggio Calabria.
Ultimo atto, la scorsa stagione. La Reggina di Breda, pur rinvigorita da una serie positiva di 5 risulltati, ancora deve sgomitare per non sprofondare in Lega Pro, mentre sul fronte ospite l’undici di Pillon, ex della gara, si sono resi protagonisti di un ottimi girone di ritorno, che li ha portati fuori dalla “zona rossa”. Dopo un primo tempo molto vivace, le cose sembrano mettersi nel migliore dei modi ad inizio ripresa, quando Brienza controlla splendidamente un assist di Vigiani, e con un imprendibile sinistro infila Guarna (nella foto, il gol del fantasista ischitano). Poco prima del 60′ però, Valdez stende Antenucci nel cuore dell’area amaranto: per l’uruguagio è espulsione per fallo da ultimo uomo, per i bianconeri il rigore del pareggio, trasformato da Antenucci. La beffa, arriva in pieno recupero: Antenucci si regala una magnifica doppietta beffando Marino con un rasoterra chirurgico, mentre sull’azione immediatamente successiva, Rizzato timbra una clamorosa traversa. Reggina 1 Ascoli 2, è la prima vittoria dei marchigiani in riva allo Stretto.
Ferdinando Ielasi- reggionelpallone.it
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