ESCLUSIVA- RIZZATO: “Playoff, il sogno di un gruppo meraviglioso”

Un anno, per cambiare la storia. Un anno, per far capire a tutti chi è il vero Simone Rizzato, per trasformare fischi e mugugni, in complimenti ed applausi scroscianti. L’esterno sinistro, racconta la sua “splendida trasformazione” ai microfoni di Reggionelpallone.it

Tra le note più positive di questa vera e propria “rinascita amaranto”, c’è sicuramente Simone Rizzato. Dalle prestazioni deludenti dello scorso anno, con una squadra che ha sorpreso in negativo, al boom di questo campionato, con il sogno playoff alle porte è mister Atzori che ti considera sempre più elemento cardine di questa Reggina. Qual’è stato il segreto della riscossa?

 

Anzitutto, devo dire che mi sentivo in debito con l’intera tifoseria di Reggio, visto che nello scorso campionato, sia a livello personale che a livello di squadra le cose sono andate davvero malissimo. Sin da Luglio, in tutti quanti noi c’era tanta voglia di riscatto: niente proclami, ma tanto sacrificio e grande spirito di gruppo. Il segreto di questa ottima stagione, così come abbiamo ripetuto più e più volte, è proprio il legame che c’è tra di noi, l’armonia che si respira dentro e fuori dal campo.

 

Dopo la sconfitta casalinga col Cittadella, molti si sono sbilanciati in giudizi frettolosi, parlando di stagione compromessa, di playoff quasi sfumati. Come avete vissuto quella settimana? Cosa vi siete detti, prima di dar vita a questa splendida reazione?

 

L’abbiamo vissuta come sempre, rimanendo uniti e consapevoli delle nostre possibilità. L’ho detto prima, siamo un gruppo veramente meraviglioso, e anche dopo la sconfitta col Cittadella, dentro di noi non era cambiato nulla. Sapevamo di poterci rialzare già dalla trasferta di Torino, nonostante all’Olimpico ci sarebbe mancato uno come Bonazzoli.  Io, proprio in quei giorni, dissi che anche il Milan si presentò al derby senza Ibrahimovic: tutti sanno come andò a finire il derby, tutti sanno cosa abbiamo fatto in queste ultime 5 partite…

 

Bergamo e Grosseto, due vittorie esterne figlie di un  mix perfetto: calcio spettacolare all’Atleti Azzurri, pragmatismo e capacità di saper soffrire allo Zecchini…

 

Si, sono perfettamente d’accordo. Con l’Albinoleffe abbiamo giocato una splendida partita, ottenendo un successo meritatissimo e ribaltando la situazione venutasi a creare nel corso della partita sospesa. Con il Grosseto invece siamo stati bravi a colpire quasi subito, per poi difendere con grande volontà e determinazione i tre punti. Sono due successi fonamentali verso la conquista del nostro obiettivo, anche se, volendo trovare il pelo nell’uovo, domenica nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo, concedendo più del dovuto agli avversari.

 

A proposito di “piccole pecche”, la tua prestazione anche in Toscana è stata ancora una volta sopra le righe, ma quel palo colpito a porta vuota grida ancora vendetta. Colpa del terreno scivoloso?

 

No, il terreno non c’entra, lì ho sbagliato io. Il mister mi ha fatto rivedere quell’occasione, facendomi capire dov’è stato l’errore. Mi dispiace molto, perchè se l’avessi messa dentro potevamo giocare gli ultimi minuti in tutta tranquillità, invece di soffire fino all’ultimo. Poteva essere il mio primo gol in amaranto, ma spero di essermelo tenuto per le prossime partite…

 

Venendo ai singoli, chi tra i “volti nuovi” di quest’anno ti ha sorpreso di più?

 

Non credo sia giusto fare un nome, perchè mancherei di rispetto agli altri. E’ l’intera squadra ad aver sorpreso, dal primo all’ultimo elemento. Anche chi non gioca, o va addirittura in tribuna, da sempre una mano, e negli allenamenti, così come ci ha chiesto il mister sin dal primo giorno, da tutto se stesso.

Sabato si presenta un’altra gara tanto difficile quanto importante. In molti pensano che basterebbe anche un pareggio, per poter brindare ai playoff: è un calcolo che vi siete fatti anche voi?

 

No, assolutamente. Il campionato di B ci ha insegnato che non si possono e non si devono fare calcoli, che tutto può essere rimesso in discussione da un momento all’altro. Affronteremo una squadra che lotta per non retrocedere, e quindi darà il tutto per tutto: se da parte nostra pensassimo di poter giocare per il punto, faremmo un grandissimo errore di valutazione. Con l’Ascoli scenderemo in campo per i tre punti, così come del resto abbiamo fatto anche a Bergamo e Grosseto. I conti li faremo solo dopo il fischio finale.

 

All’andata i bianconeri vi sorpresero nel secondo tempo, battendovi in rimonta. Anche loro probabilmente fanno leva su un grande gruppo, visto che sono rimasti in piedi nonostante i problemi societari e le continue penalizzazioni. Che tipo di partita ti aspetti?

 

Una partita difficilissima. L’Ascoli quest’anno ha saputo mettere in difficoltà chiunque, e mi ritengo d’accordo sul fatto che anche loro siano un ottimo gruppo. Ci siamo già detti che dobbiamo pensare di affrontare una squadra che ha 52 punti, e non 45. Sarà una battaglia, ma noi ci faremo trovare pronti, per dare una spinta decisiva ad un fantastico traguardo. Sono sicuro che il nostro pubblico ci sarà una grandissima spinta.

Un presente pieno di sogni e speranze. Il futuro, invece? Il Granillo vedrà Rizzato sfrecciare sulla fascia ancora a lungo?

Anzitutto, devo ringraziare la Reggina, perchè mi ha dato la possibilità di giocare in una delle piazze più prestigiose di tutta la serie B. La mente adesso, è interamente rivolta al raggiungimento dei playoff: vogliamo essere protagonisti, vogliamo far sognare ancora la nostra gente. Certo, se anche l’anno prossimo indossassi questa maglia, non nego che ne sarei felicissimo.

Ferdinando Ielasi- reggionelpallone.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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