LA CAPOLISTA- D’accordo, non sarà un inno agli esteti del calcio, ma questa Atalanta continua imperterrita a non sbagliare più un colpo, e aumenta di altre due lunghezze il vantaggio sul secondo posto. La vittoria ai danni del Sassuolo alla fine dei conti non fa una piega, anche se la rete risolutrice di Barreto andava annullata per un fuorigioco di Del Vecchio, che sulla perfida sventagliata del paraguaiano ha ostruito la visuale al portiere nervoverde. Non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere, se Tiribocchi dovesse riprendere a fare il “Tir”, e se Marilungo si dovesse svegliare dal letargo…
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MA DOVE SCAPPI?- Il Varese questa volta la rimonta la compie, invece di subirla. E si tratta di una rimonta pesantissima, perchè avvenuta sul campo trappola di Novara. Gli uomini di Sannino soffrono, andando sotto grazie ad una rete magistrale firmata dal duo Pinardi-Bertani e rischiando più volte il colpo del ko. Poi però, si confermano squadra vera, e con la zampata di Pisano strappano un pareggio che a conti fatti fa felici tutte le candidate alla zona playoff. La vittoria della banda Tesser infatti, avrebbe cominciato a diffondere in tutti quanti la seria convinzione circa una promozione diretta del trio di testa.
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IN VACANZA- Le difese di Modena, Portogruaro e Triestina, danno vita ad un suicidio collettivo. Cominciamo dal pacchetto arretrato gialloblù, che regala a Bolzoni una palla che aspettava solo di essere calciata in avanti: il centrocampista di proprietà del Genoa ringrazia quasi allibito, decidendo a favore del Siena il match del Braglia. Bergodi scivola ancora, mentre Conte riprende quota, dopo che alla vigilia se l’era presa con una parte di stampa e tifoseria: “Dovete ringraziare Dio se a Siena c’è Antonio Conte“, ha detto ai giornalisti l’ex centrocampista della Juve, come colpito da un delirio di onnipotenza. Chissà , forse da apparizioni mistiche saranno stati colti anche i centrali del Portogruaro, che contro il Torino rimangono tutti fermi a guardare verso il cielo, consentendo a Rolando Bianchi di colpire indisturbato di testa, senza neanche dover saltare. Anche in questo caso è un gol decisivo, che inguaia ancor di più i padroni di casa e consente al Toro di centrare la seconda vittoria di fila. Lerda respira un’altra boccata d’ossigeno puro, dimenticando veleni e rischio d’esonero. Incredibile ma vero, di peggio è riuscito a fare il pacchetto arretrato della Triestina. Tutti fermi a guardare. Nel primo tempo tutti fermi a guardare Cutolo che insacca sul rinvio da quasi 100 metri di Belec, nel secondo tutti a bocca aperta nel vedere Malagò infilare di testa il proprio portiere, con una precisione tanto chirurgica quanto comica. A ringraziare questa volta è il Crotone, che torna a vincere e inizia nel migliore dei modi il “Menichini-bis”.
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COLPI DA GRANDI- La nostra Reggina sbanca anche Vicenza, gettando nello sconforto i biancorossi, che a dispetto di una gran mole di gioco sono apparsi spreconi e troppo fumosi. Puggioni conserva, Tedesco inventa e Cosenza castiga: un sabato perfetto per continuare a sognare. A proposito di sogni, si avvicina alla realtà anche quello del Pescara: l’Adriatico domenica dopo domenica prende le sembianze di un tempio inespugnabile, che nemmeno l’Albinoleffe, apparso quanto mai in salute nell’ultimo periodo, è riuscito a profanare. Il colpo da grande invece, stavolta non riesce al Livorno di Novellino. Monzon mastica amarissimo, in quanto fino al minuto 90 stava ottenendo la seconda vittoria di fila sulla panchina labronica. Mai fare i conti senza l’oste, soprattutto se l’oste in questione è l’Ascoli: ennesima prova del cuore per i marchigiani, che in considerazione di quello che stanno passando, se dovessero salvarsi sarebbero i vincitori morali del torneo cadetto.
IL VECCHIO E IL BAMBINO– Lorenzo Stovini aveva qualcosa da farsi perdonare, visto che le sconfitte di Grosseto e Pescara lo avevano visto tra i più colpevoli della sbadatissima difesa empolese. L’esperto ex Reggina ha scelto la via migliore, sbloccando il risultato col Cittadella e spianando la strada verso il ritorno al successo. A mettere la parola fine sulla vittoria biancazzurra è stato invece Franco Signorelli: il 19enne centrocampista ci ha messo due minuti, per entrare dalla panchina e siglare il suo primo gol in serie B.Â
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RETI BIANCHE- Tre punti in cinque partite. Il Padova non sa più vincere, e contro il Piacenza racimola solo un punto, allontanandosi, forse in maniera definitiva, dalle zone che contano (e meno male che Cacia stavolta ha lasciato a casa il mirino, graziando i biancoscudati proprio allo scadere…). Il secondo 0-0 è quello di Frosinone, dove Narciso vive un pomeriggio da protagonista, inchiodando all’ultimo posto i gialloblù. Il Grosseto si aggrappa ai guanti del suo portiere, e porta a casa un punto d’oro.
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LA CHICCA- La botta al volo vincente del redivivo Bertani, è un inno alla tecnica ed alla coordinazione. Ancora più bella però, è la sventagliata millimetrica con cui Pinardi mette il compagno nelle condizioni di battere a rete, lasciando a bocca aperta compagni ed avversari. Un assist da favola, o meglio, una chicca….
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A DOMANI- Finiti i racconti, è tempo di scaldare i motori. Domani sera infatti, scatta il turno infrasettimanale: 20 squadre in campo, per riscrivere la storia di questa imprevedibile serie B. Abbiamo detto 20, e non 22, poichè Torino ed Atalanta si sfideranno in posticipo mercoledì: vista l’importanza della gara, è giusto che granata e nerazzurri abbiano i riflettori tutti per loro.
Ferdinando Ielasi- reggionelpallone.it
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