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ESCLUSIVA- Colantuono: “Temo l’effetto Granillo. La Reggina è da playoff”

17/02/2011 08:26 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

La Reggina merita il massimo rispetto, specie quando gioca all’interno delle proprie mura.  Parole  e musica di Stefano Colantuono: il tecnico  dell’Atalanta capolista, così come aveva fatto all’andata, si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni.

Mister, rispetto all’andata che partita sarà Reggina-Atalanta?
“Completamente diversa, anche perché giocare al Granillo complica la vita a tutte. Ci troveremo un’avversaria col morale alto, dopo aver espugnato un terreno difficilissimo come il Braglia di Modena. La vittoria è sempre un toccasana”.

 

La gente di Reggio, delusa dal mercato di gennaio, ha disertato in massa lo stadio con il Padova, con appena 397 paganti. Come spiega questo fenomeno?
“Rispetto allo scorso campionato, la dirigenza calabrese ha cambiato completamente strategie puntando sui giovani e cercando di salvaguardare il bilancio,  al punto che nell’ultima sessione di mercato ha ceduto Missiroli. In ogni caso, Foti ha dimostrato di saperci fare, costruendo  sempre squadre competitive. Se ricordo bene, la campagna acquisti dell’estate 2009 fu stratosferica con l’arrivo di calciatori importanti e con ingaggi da serie superiore, ma alla fine conoscete meglio di me come terminò la stagione. Lo scenario attuale è completamente diverso, e la classifica lo testimonia”.

 

 A 16 turni dal termine, si è fatto un’idea su quale ruolo potrà recitare la Reggina?
“Nonostante non sia stata continua nei risultati, come dimostra la  prima vittoria nel ritorno conquistata alla quinta giornata, io la vedo tra quattro che disputeranno i play off , perché dopo 26 gare non ci si trova in quella posizione per pura coincidenza”.

 

I calciatori della Reggina hanno scritto una lettera indirizzata ai tifosi per riempire lo stadio. Quanto conterà il fattore campo?
“Ormai non ci faccio più caso a queste iniziative, perché dove arriva l’Atalanta ci sono sempre appelli di società e squadre avversarie. Contro di noi giocano tutti la partita della vita, e  anche in questa occasione sarà così. Fortunatamente le gare si giocano sul campo e speriamo di farci valere”.

 

Atalanta in serie positiva da 9 turni, i numeri dicono che tutto gira a meraviglia.  In trasferta, con 6 successi, siete la squadra che ha vinto di più.
“Siamo in salute e stiamo attraversando un buon momento. Abbiamo comunque tanto rispetto per la Reggina, così come lo abbiamo avuto  per le altre formazioni incontrate finora. In questo campionato, al di là dei valori tecnici non bisogna sottovalutare nessuno, perché si rischia di perdere con chiunque”.    

 

Voci maligne dicono che, visti i buoni rapporti tra le due società, un pareggio accontenterebbe entrambe. Di che avviso è lei?
“Siamo una squadra che non può gestire nulla e nel nostro DNA non esiste il pareggio. La nostra filosofia è quella di esprimerci al massimo e, poi, prenderci il risultato del campo. Sono convinto di trovarmi una Reggina al massimo della condizione e per contrastarla ci vuole la migliore Atalanta. Solo così possiamo pensare di vincere”.

 

Non può negare il divario tecnico che sussiste tra le due squadre:  il pronostico, almeno sulla carta, pende a vostro favore…

“Nel calcio non fai strada solo con i valori tecnici,  perché i tempi sono cambiati e bisogna correre e pressare in ogni zona del campo. A parità di condizioni fisiche e atletiche, poi, emergerà la qualità dei singoli per spuntarla”.

 

E’ vero che ha messo il veto alle cessioni di due ex della gara di sabato, ovvero Barreto e Ceravolo, ?
“Anzitutto, devo riconoscere che Reggio Calabria ha istradato bene questi ragazzi.  Essere cresciuti nella Reggina, significa conoscere a fondo i doveri di un calciatore. Sono ragazzi splendidi e sotto l’aspetto tecnico possiedono dei valori fondamentali. Riguardo il veto alle cessioni mi pare una parola grossa. Il mio presidente è molto ambizioso e voleva una rosa addirittura più numerosa perché preoccupato del campionato lungo e sfiancante. Da parte mia, ho solo detto che  trovare un sostituto delle caratteristiche di Barreto, specialmente a gennaio,  sarebbe stato praticamente impossibile: la società evidentemente mi ha dato ascolto, visto che è rimasto. Comunque, Edgar tra qualche anno lo vedremo giocare in un grande club. Ceravolo, invece, oltre ad essere un bravo ragazzo, è duttile e sa giocare sia esterno che da seconda punta. Entrambi,  sono elementi che in un organico come il nostro ci stanno più che bene”.

 

Mister per lei è un obbligo portare l’Atalanta in serie A?
“Purtroppo è così. Ci sono tante pressioni e non basta solo vincere: bisogna pure giocare bene. Se pareggi ci sono tanti mugugni, se poi perde diventa un’ecatombe. Fondamentale è tenere tutti i ragazzi sulla corda. Solo così si può accontentare una piazza per tradizione importante com’è quella di Bergamo”.

 

Ricordi del Granillo?
“L’ultima volta ho vinto con il Torino lo scorso campionato, anche se il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Quella sfida fu condizionata dal vento”.

 

Un giudizio su Atzori.
“La categoria degli allenatori,  in questo circo che è il calcio, a mio parere sta diventando l’anello debole. Siamo i più sbeffeggiati, i più attaccati, nonché  quelli messi sempre in discussione quando le cose non girano. Non parlerò mai male di un collega, figuriamoci di Atzori, il quale sta ottenendo risultati brillantissimi con una squadra di giovani. Massima stima e rispetto dunque, oltre all’augurio di finire più che bene questo campionato”.

 

Lorenzo Vitto-RNP

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Redazione ReggioNelPallone.it
Testata giornalistica online Aut. Trib. di Reggio Calabria n. 11/2010 Il calcio e lo Sport nella Provincia di Reggio Calabria.

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