Intervista ad Emiliano Bonazzoli, attualmente alle prese con un infortunio. L’attaccante amaranto si è aperto a 360°, spaziando dall’esordio in serie A a quest’ultima calda estate, conclusa con la decisione di rimanere alla Reggina, con dimezzamento dell’ingaggio.
Emiliano, partiamo da lontano, a 18 anni il tuo esordio in serie A: cosa ricordi di quel giorno?
“Grande emozione, sia perché ho saputo di giocare all’ultimo momento, sia per il palcoscenico che mi trovavo davanti: stadio San Siro stracolmo, settantamila persone tutte presenti per l’esordio in campionato di Ronaldo. Quella partita è passata alla storia anche per i due missili vincenti di Recoba, pure lui all’esordio”.
Un anno a Cesena in serie B per farti le ossa, poi il ritorno a Brescia, 10 gol e l’acquisto da parte del Parma. E’ in quel momento che hai pensato : “c’è l’ho fatta, ho sfondato”?…
“In un certo senso si, ho capito di poter giocare a certi livelli. Una volta arrivato in Emilia però, avevo davanti tanti campioni: era il Parma di Buffon, Thuram e Cannavaro, in attacco c’era gente come M’boma e e Di Vaio, era difficile trovare spazi. D’accordo con la società, decisi di andare in prestito al Verona”.
Sette gol e il ritorno a Parma: un anno e mezzo non esaltanti, impiego a singhiozzo. L’esplosione ancora tardava ad arrivare, come mai?
“Acquistarono Milosevic, era lui il titolare. Spesso giocavo in Coppa Uefa, ma in campionato avevo gli spazi chiusi. Il secondo anno arrivarono anche Adriano e Gilardino, capii che era giusto ripartire. Chiesi alla società di essere di nuovo ceduto”.
Approdi alla Reggina, in un momento difficile per la squadra calabrese…
“Vero, arrivammo io Diana, Falsini e Torrisi, per cercare di salvare una squadra in caduta libera. I risultati però iniziarono ad arrivare e alla fine riuscimmo a salvarci”.
L’intervista integrale si trova nel numero di dicembre del mensile nazionale Calcio 2000, da pochi giorni in edicola.
Pasquale Romano – Calcio 2000 – Reggionelpallone
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