Atzori presenta la formazione prevista alla vigilia, Giosa prende il posto di Cosenza in mezzo alla difesa. Carboni sceglie il rombo, preferendo Grippo a Gucher e Sansone a Basso. Dopo soli due minuti rigore in favore della Reggina; su calcio d’angolo battuto da Viola, Bocchetti salta scomposto e colpisce nettamente con la mano, rigore ineccepibile. Sul dischetto va Nicolas Viola che non sbaglia, conclusione potente e centrale, uno a zero per gli amaranto che partono con il piede giusto. Dopo un occasione per il Frosinone, con tiro di Lodi finito alto, gli ospiti raddoppiano al 16’: su punizione battuta nuovamente da Viola, Bonazzoli anticipa tutti sul primo palo colpendo di testa, due a zero per la Reggina, doccia gelata per i padroni di casa, sotto choc per il doppio svantaggio. Quando la partita sembrava totalmente in discesa per la squadra di Atzori, al 18’ arriva l’episodio che rimette in carreggiata il Frosinone: Giosa atterra Sansone in area, l’arbitro Marra non ha dubbi, rigore per il Frosinone. Lodi accorcia le distanze per i gialloblù, rientrati subito in partita. Da questo momento in poi, l’inerzia si sposta più verso i padroni di casa, che prendono in mano il pallino del gioco, difficoltà evidenti per la Reggina, costretta anche ad un cambio forzato: l’infortunato Colombo lascia il posto a Laverone. Sansone,Lodi e Di Carmine mettono in difficoltà la difesa amaranto, di occasioni nitide però non c’è traccia, timide proteste per un presunto fallo di mano di Giosa, l’arbitro lascia giustamente correre, si va negli spogliatoio con un Frosinone in crescita e una Reggina scesa di tono dopo il doppio vantaggio.
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Si riprende senza cambi, ma dopo pochi minuti Carboni decide di cambiare modulo e operare la prima sostituzione: fuori Grippo e dentro Diogo Tavares, gialloblù con il più collaudato 4-2-3-1. Ancora problemi per Atzori, che deve ricorrere al secondo cambio obbligato: Giosa accusa fastidi muscolari, e deve lasciare il posto a Costa, centrale di una difesa a 3, ruolo mai ricoperto dall’ex bolognese. Al 13’ Reggina vicina al terzo gol: prima Campagnacci e poi Acerbi mancano il gol da pochi passi, sul ribaltamento di fronte e il Frosinone a sfiorare il pareggio con Di Carmine. Carboni decide per un’altra sostituzione, fuori Cariello e dentro Di Tacchio, gialloblù che aumentano la portata offensiva. Neanche due minuti e il tecnico aretino effettua l’ultimo cambio, dentro Basso e fuori Sansone, il neo entrato si piazza sulla fascia sinistra, con Diogo e Di Carmine in mezzo e Di Tacchio a destra, in fase offensiva si tratta di uno spericolato 4-2-4. Cambiamenti che incidono sulla partita, il Frosinone schiaccia la Reggina nella sua metà campo, gli ultimi venti minuti sono un assalto al forte apache. Al 33’ proteste dei padroni di casa per un fallo di Puggioni su Diogo, nel proseguimento dell’azione bravo Rizzato a salvare sulla linea, pareggio dei gialloblù sfumato per pochi centimetri. Diogo e Basso sfuggono ai difensori amaranto, stanchi e messi alle corde. Il centrocampo della Reggina non sale più, Atzori cambia Zizzari con Bonazzoli, ma la sostanza non muta, la sofferenza continua. Al novantesimo clamorosa palla gol divorata da Diogo, che spedisce alto da pochi passi, è l’ultima vera occasione del Frosinone, incapace di pungere nel finale.
La Reggina porta a casa tre punti d’oro e allunga la sua striscia positiva. Prova di maturità e forza, quasi scomparsi i peccati di gioventù visti in passato. La sofferenza aiuta a crescere, e vincere, aiuta a vincere.
Pasquale Romano
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