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Esclusiva Rnp, Artico: “Tornare a Reggio è un’ emozione indescrivibile”

13/08/2010 13:36 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

Maglia numero 30, gran colpitore di testa ed ottimi piedi. Fabio Artico, ritorna a Reggio Calabria per la prima volta da avversario e lo fa in occasione della gara valevole per il secondo turno della Coppa Italia, tra la Reggina e la sua Alessandria, di cui è capitano. Undici gli anni che ci separano da quella mai dimenticata stagione di serie B 1998-1999, culminata con la promozione storica in serie A della Reggina.

“Eravamo una squadra giovane che ottenne una insperata ma meritatissima promozione, in un periodo in cui il calcio era ancora favola e poesia”. Queste le prime parole di Fabio Artico (nella foto in basso tratta dal blog AlFootball).

 

Cosa significa per te tornare a Reggio Calabria dopo undici anni?

“E’ un’emozione indescrivibile. Non sono mai tornato qui in tutto questo tempo e non ci speravo quasi più a dire la verità, dopo che ho iniziato a giocare nei campionati di Serie C. Il legame anche con la città è rimasto molto forte ed ho lasciato tanti amici. Posso inoltre aggiungere, che qui ad Alessandria è come trovarsi a Reggio, i tifosi sono presenti quanto quelli reggini e posso dire che queste due città sono quelle alle quali sono più legato dalla mia carriera calcistica. L’unico rammarico è stato quello di non ricevere la conferma per il campionato in Serie A; una delusione che mi ci è voluto un po’ di tempo per smaltire. Ad Empoli non volevo rientrare e per questo andai alla Ternana”.

 

La partita ed i gol da te realizzati che ricordi con più emozione?

 “Senza pensarci molto direi che quello contro la Fidelis Andria (ad Andria) è uno dei più belli. Cross dalla sinistra di Tomic ed ho tirato al volo di sinistro. Un gol anche pesante perché con quello vincemmo 1 a 0. Ricordo anche il gol fatto a Cesena dopo una bella azione con Sussi ed ovviamente anche la doppietta fatta al mio esordio (in serie B e con la Reggina) a Treviso con il primo gol arrivato su punizione. Per quanto riguarda la partita, senza ombra di dubbio la più emozionante è stata a Torino davanti a 60 mila tifosi, come anche l’1 a 1 contro la Ternana della settimana precedente, in cui segnai il gol del pareggio. Quel giorno la tensione ci giocò un brutto scherzo. Ma ricordo anche le vittorie interne contro Napoli per 2 a 1 con gol mio e di Martino e Pescara ed anche quella contro il Torino al Granillo con gol di Giacchetta. Ed infine anche il 3 a 1 in casa contro il Cesena. In quella gara segnai il 3 a 1 al 95° e poco prima al 90° Tomic appena entrato aveva rimesso la partita nel verso giusto dopo che il Cesena aveva risposto al gran gol di Possanzini. Ma diciamo che comunque tutte le gare interne erano molto emozionati sia per il numero di pubblico ma anche e soprattutto perché in casa le avevamo vinte quasi tutte”. 

 

Mauro Briano, compagno tuo di squadra fino allo scorso torneo all’Allessandria, e compagno di squadra in quella favolosa annata amaranto, una coppia vincente?

“Mauro è un gran giocatore, un metronomo a centrocampo. Ho spinto parecchio anche io affinché arrivasse all’Alessandria e con lui accomuniamo il ricordo di Reggio Calabria. Ho legato da quella stagione soprattutto con lui ma anche con Possanzini ed Orlandoni con i quali siamo ancora in contatto”.

 

Artico, l’Alessandria, e le ambizioni per questa stagione…

“Sono da quattro anni in questa ottima società calcistica. Diciamo che mi sono voluto riavvicinare verso casa quando nel 2004-2005 sono andato all’Ivrea. Avevo i bambini piccoli e volevo evitare loro continui spostamenti, dato che quasi una volta l’anno cambiavo squadra. Ero anche tentato di smettere di giocare, però poi grazie a Zappella dopo l’esperienza alla Pro Patria, arrivai all’Alessandria con la quale abbiamo vinto il campionato di Serie D senza tanti affanni, come testimoniano i 17 punti di vantaggio, e poi l’anno successivo, vincemmo il campionato di C2 insieme al Varese. Lo scorso campionato abbiamo ottenuto un ottimo settimo posto, che ci ha consentito una salvezza tranquilla. Per la stagione che sta per iniziare, speriamo di ripeterci come la stagione appena trascorsa con un occhio ai play-off, forti dell’esperienza di mister Sarri, lo scorso anno al Grosseto”.

 

Riguardo la Reggina di oggi, cosa ne pensi?

“Lo scorso anno senza dubbio la squadra era ovviamente da Serie A, ma a mio modo di vedere, Reggio non ha bisogno di grandi nomi; serve invece gente che “mangia l’erba” e che rispecchi in campo il carattere combattivo dei tifosi e della città. Sono sicuro che il Presidente Foti con la sua esperienza calcistica, sia in grado di creare una squadra capace di risalire dopo tutte le difficoltà incontrate in questi ultimi tre anni”.

 

Fabio Artico “da grande” cosa vuole fare?

“Continuerò a giocare finché vedo che mi diverto. Mi piace fare gruppo con i compagni, mi piace il calore del pubblico la domenica alla partita e finché queste cose continueranno, io sarò in campo”.

 

Il livello tecnico della Lega Pro a tuo parere, è migliorato rispetto gli ultimi anni?

“Fino a qualche anno fa, sia in C1 che in C2 si giocava al calcio seriamente. Quest’anno invece secondo me, il livello tecnico è calato drasticamente data la regola messa dalla federazione, di schierare sempre dei giocatori nati tra l’88 e l’89. In questo modo, ci sono stati tanti ragazzi (ed anche miei ex compagni) nati prima dell’88, che si ritrovano a fare un campionato in C1 magari anche a buon livello, e poi sono costretti per questa regola ad andare a giocare in Eccellenza, non trovando più spazio nelle squadre della Lega Pro”. 

 

Fabrizio Cantarella – Reggionelpallone.it

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Redazione ReggioNelPallone.it
Testata giornalistica online Aut. Trib. di Reggio Calabria n. 11/2010 Il calcio e lo Sport nella Provincia di Reggio Calabria.

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