Termina oggi il primo “speciale” di Rnp, sulla finalissima di Seconda Categoria tra S.Roberto e Acciarello. Dopo il pensiero dei presidenti e degli allenatori, a chiudere il cerchio ci hanno pensato 2 dei giocatori più rappresentativi delle rispettive squadre: da una parte il bomber Monorchio, che da qualche mese sta scardinando a suon di gol le difese avversarie, e dall’altra Gangemi, autentica colonna del centrocampo acciarellese.
QUI SAN ROBERTO- MONORCHIO: “ANCHE SE DI POCO, SIAMO I FAVORITI”
Quattro gol in due partite, che stendono il Samo e portano la tua squadra dritta dritta in finale playoff. Ora che hai ripreso a segnare sembra che non vuoi più fermarti, per la gioia del tuo Presidente…
Finalmente sto bene dal punto di vista fisico, e posso dire di aver superato l’infortunio che mi ha tenuto fuori per quasi 8 mesi. Avevo pensato anche di smettere, perchè mi ritrovavo con una lesione alla gamba di oltre 6 centimetri: poi il presidente Oliveri ha creduto in me, e dopo un inizio di campionato in cui io per primo non ero contento di quanto stavo facendo, sono riuscito a ripagare sia lui che tutto il San Roberto.
Domani si affrontano due difese che nella stagione regolare sono state tra le meno battute, e in questi playoff hanno incassato appena una rete a testa. Qual’è la chiave per scardinare quella dell’Acciarello?
Dobbiamo giocare come sappiamo. Negli ultinmi 16 metri io sono il terminale offensivo, ma accanto a me si muovono compagni di grande levatura tecnica,che mi mettono sempre nelle migliori condizioni per battere a rete. Spero sia così anche domani.
In campionato siete finiti alle spalle del Santa Cristina, ma sopratutto davanti all’Acciarello. In virtù della migliore posizione che vi vedrebbe premiati in caso di parità, vi sentite i favoriti?
Onestamente si. Loro sono un’ottima squadra, e di certo non sono arrivati fino a qui per caso, ma credo che il S.Roberto parta in una posizione di leggero vantaggio. Siamo carichi al punto giusto, e già domani pomeriggio per noi sarà la partita della vita, in cui daremo battaglia su ogni pallone. Ovviamente, per battaglia intendo solo la parte agonistica, la parte sana e corretta di questo sport.
Qual’è a tuo parere il maggior punto di forza dei vostri avversari?
Diciamo che hanno più di un elemento valido, ma se proprio devo fare un nome dico Gabriele, anche perchè lo conosco benissimo sia come calciatore che come persona: pensate che abbiamo fatto le scuole medie insieme…
Il Presidente dice che a questa squadra basterebbero 3 ritocchi, per fare ottime cose anche in Prima Categoria. Sei d’accordo?
Il Presidente è un grandissimo, e io la penso esattamente come lui. Il S.Roberto avrebbe bisogno di pochissimi innesti, per dare del filo da torcere a chiunque anche in Prima: in organico, abbiamo già gente di categoria superiore, come Foti, Badalì e Spina.
Il futuro del San Roberto è legato a questa doppia finale. Quello di Monorchio invece?
Sarei contento di restare, visto il rapporto magnifico che si è instaurato con i compagni, con la società e con la guida tecnica. Se anche l’anno prossimo decidessero di puntare su di me, al di là della categoria non avrei alcun problema ad accettare.
QUI ACCIARELLO- GANGEMI: “QUESTA MAGLIA E’ LA NOSTRA SECONDA PELLE”
In molti sostengono che la forza dell’Acciarello sia il collettivo, un collettivo nel quale tu e Campisi ricoprite il ruolo di pedine fondamentali. A sentire questi commenti cosa emerge di più, l’orgoglio o la paura di avere troppe responsabilità?
Certamente l’orgoglio, perchè sapere di essere importante per la tua squadra rappresenta uno stimolo in più. Campisi è il capitano, uno di quelli che quando c’è fa sempre la diferenza e ti fa stare tranquillo, ma in ogni reparto c’è gente di qualità.
Al San Roberto basterebbero due pareggi per far festa: pensi sia sufficiente questo per renderli favoriti, oppure ve la giocherete alla pari?
Penso sia assurdo arrivare fino alla finale, per poi pensare di giocare per il pareggio. Noi al pareggio non ci abbiamo mai pensato da quando abbiamo iniziato la stagione, figurarsi se ci mettiamo adesso a fare questi inutili calcoli. Vogliamo vincere domani, e qualunque sia il risultato finale andremo anche a Fiumara di Muro pensando solo alla vittoria. Questa è la nostra filosofia.
L’andata si gioca in casa vostra, davanti ad un pubblico che vi ha sempre sostenuto in maniera massiccia e calorosa. Puntate sul fattore campo, per partire col piede giusto?
I nostri tifosi sono eccezionali, e ci hanno dimostrato un calore unico sin dall’inizio in casa ed in trasferta. Per noi rappesentano il 12° uomo, e vogliamo centrare questa Promozione anche per loro: se non ci riusciremo pazienza, sarà stata comunque una stagione sicuramente da ricordare.
Quale sarà l’elemento decisivo, per decidere chi tra voi e il San Roberto potrà festeggiare la Prima Categoria?
Sicuramente il fattore psicologico: dobbiamo rimanere calmi, concentrati, lucidi. Si tratta pur sempre di un derby, e alla fine la squadra vincitrice sarà quella che nell’arco dei 180 minuti avrà saputo dosare meglio le energie, sia fisiche che nervose.
Cosa temi di più degli avversari?
Sono una compagine molto forte e quadrata, che rispettiamo tantissimo. Il timore però non fa parte del nostro dna: noi siamo abituati a rispettare l’avversario, ma non abbiamo avuto mai paura di nessuno, perchè una squadra che gioca con la paura addosso alla fine dal campo esce sconfitta.
Il Presidennte Orio ha detto che in caso di salto in Prima Categoria gli elementi più rappresentativi, compreso te, resterebbero tutti. In caso di insuccesso invece?
In caso di insuccesso non cambierebbe assolutamente nulla. Non è una questione di categoria, ma di attaccamento: siamo ragazzi del paese, che sentiamo questa maglia come se fosse una seconda pelle, e vogliamo stare vicino alla società proprio come la società ha saputo stare vicino a noi in ogni momento. Per quel che mi riguarda io voglio rimanere qui qualunque cosa accada, e sono convinto che i miei compagni la pensano allo stesso modo.
f.i.
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