“Savoia-Messina è una partita già segnata“. Nel corso di un’intervista rilasciata oggi ai colleghi messinesi (clicca qui), Lillo Foti ha confermato un pensiero che da domenica sera aleggia nelle menti di tutto il popolo amaranto. Se i fatti non dovessero smentire ciò di cui a Reggio si è praticamente convinti, sarebbe la seconda volta che i ‘cugini’ giallorossi condannerebbero indirettamente la Reggina ad una retrocessione.
La prima, risale esattamente a 30 anni fa, quando il Messina, perdendo all’ultima giornata in casa del Barletta, rese vana la vittoria della Reggina sul Benevento, facendo si che gli amaranto retrocedessero in C2 e ‘vendicandosi’ di un derby perso al Comunale, che di fatto tarpò le ali alla compagine peloritana, lanciata verso la promozione in B.
A raccontare statistiche ed aneddoti della vicenda, è il gruppo facebook “leggende amaranto”. Di seguito, riportiamo integralmente l’articolo di uno dei fondatori del gruppo in questione, ovvero Ugo La Camera.
Fu un campionato strano quello di 30 anni or sono. La Reggina veniva da una promozione dalla C2 con 8 vittorie nelle prime 8 partite ed aveva confermato buona parte della rosa vincente ma non in attacco lasciando partire (e forse fu un errore) il bomber Ciccio Marescalco per portare a reggio Fracas e Perfetto (realizzeranno in totale 6 gol in due) e dalla Salernitana Chiancone che in amaranto non confermò quel che di buono aveva fatto in granata l’anno prima. L’asse della squadra si basa sul capitano Paolo Saviano in difesa, sul compianto Franco Mondello e sulla classe di lello Sciannimanico a centrocampo e sul duo Marco Fracas – Perfetto in attacco con Spinella e Vittiglio riserve di lusso. Il campionato comincia male e presto sarà mister Tobia a pagare a favore di Nicola Chiricallo (morto nel 2004 per un infarto durante una partita), che però durerà poco e Tobia verrà richiamato in panchina. Dopo gli acquisti novembrini di Tavola e Nobile, la squadra assume un assetto più compatto.
Era una c1 di lusso con Catanzaro e Palermo autentiche corazzate, ma tante squadre di alto livello. Gli amaranto chiudono il girone di andata all’ultimo posto con soli 10 punti, ma già alla penultima giornata si rendono protagonisti di una grande rimonta col Palermo da 0-2 a 2-2 (rete decisiva di Mauro Vittiglio). , dopo l’ultima di andata (sconfitta 2-1 a Benevento con doppietta di Lunerti), il girone di ritorno vedrà gli amaranto protagonisti di una rimonta tanto entusiasmante, quanto inutile. Ben 21 punti realizzati (quanto Palermo e Catanzaro). Tre pareggi all’inizio con una beffa finale contro il Monopoli che rimonta con Rosario Sasso a due minuti dalla fine il gol realizzato poco prima da Spinella, sconfitta a Barletta e vittoria con l’Akragas sul neutro di Siderno. Dopo la sconfitta di Catanzaro vittorie nei derby contro il Messina (2-1 gol di Saviano e Tavola) in un comunale stracolmo di messinesi lanciati verso la B e contro il Cosenza (sempre 2-1 Nobile e Tavola) e successo a tavolino sul Foggia (vedi post ). La sfida decisiva è alla penultima alla favorita di Palermo contro i rosanero lanciati verso la B. La Reggina resiste fino a 10 minuti dalla fine quando Gabriele Messina attaccante di categoria che troveremo alla Virescit qualche anno dopo, ci condanna ad una ingiusta sconfitta.
Prima dell’ultima giornata la classifica è cortissima in coda mentre Catanzaro e Palermo hanno beffato il Messina conquistando in anticipo la promozione in B. Proprio i peloritani vanno ad affrontare il Barletta, nostro diretto concorrente, mentre Campania e Foggia si affrontano già sapendo che col pareggio si salveranno entrambe (1-1 e festa per tutti). La Reggina batte facile il Benevento 2-0 con Saviano e Spinella, ma il Messina, forse ricordando che a causa del derby perso a Reggio ha fallito la promozione in B, regala al Barletta la vittoria della salvezza. Retrocede la Reggina non senza rammarico e, dall’altra parte dello stretto, l’amarezza per la mancata promozione viene addolcita dalle nostre disgrazie…
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