Terza sconfitta consecutiva, seconda di fila in casa, per la Reggina che da un mese a questa parte sembra caduta in un vortice tentacolare di delusioni. Come già contro la Spal, anche questa volta gli amaranto si ritrovano a fare i conti con un’espulsione che ne condiziona in parte la prova, fermo restando che il cartellino rosso ricevuto all’alba della ripresa da Crisetig non può rappresentare un alibi per la prestazione a dir poco opaca della squadra.
Di certo però, tra le difficoltà generali, giocare tutta la ripresa con l’uomo in meno non ha aiutato. Superiorità numerica di fatto regalata al Pisa, a causa di due ammonizioni abbastanza simili per tipologia di fallo, il primo evidente, il secondo un po’ meno. La trattenuta sull’avversario da parte del centrocampista amaranto, dopo una trentina di secondi della ripresa, sembra appena accennata, ma a prescindere dall’entità del contatto, già di per sé il tentativo rappresenta una grossa ingenuità , commessa a sorpresa da uno di quei calciatori che grazie alla propria esperienza dovrebbe prendere per mano la squadra, cosa che Crisetig ha fatto più volte soprattutto nelle prime partite, risultando quasi sempre tra i migliori in campo.
Il tentativo di trattenuta, l’astuzia dell’avversario che sentendosi toccare finisce a terra, l’inevitabile secondo giallo. E dopo Empoli, anche contro il Pisa il 1′ della ripresa è risultato fatale per indirizzare l’incontro. Certo, però, il rosso e l’inferiorità numerica costituiscono un fattore determinante ma non possono bastare come alibi dopo la terza sconfitta consecutiva della Reggina.
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