Testa e concentrazione massima sulla salvezza da ottenere con i colori neroverdi, ma un pezzo di cuore continua a battere sempre per gli amaranto. Ivan Franceschini, tecnico di una Palmese vicina ad ottenere una permanenza in D che avrebbe del “miracoloso”, ha detto la sua sul momento della Reggina e sulla volata riguardante i playoff.
“Purtroppo vedo poche gare ultimamente-ha esordito l’ex difensore- dato che giochiamo in contemporanea. Gallo ha portato ottimismo, la prova inconfutabile di ciò è che lo stadio si sta pian piano riempiendo. La gente vede nella nuova proprietà il futuro, grazie agli importanti investimenti che sono stati fatti.  I risultati non stanno arrivando, è vero, ma questo può derivare da tanti fattori. Innanzitutto bisogna capire che non sempre prendere i calciatori migliori equivale a vincere subito. Il calcio non è una scienza esatta, il campo solo è il giudice supremo”.
Secondo Franceschini, mister Drago sarà un valore aggiunto in questo rush finale. “C’è da tenere presente che la squadra è nuova e per amalgamarsi ha bisogno di tempo, personalmente ritengo che adesso i calciatori stiano capendo la vera idea di gioco di Massimo Drago. Dispiace per Roberto Cevoli che aveva fatto un buon lavoro, ma Drago è senza dubbio uno dei migliori allenatori per la categoria.  Secondo me la Reggina può ambire tranquillamente ad un posto play off, dipende tutto da lei: avrà quattro scontri diretti ed il “jolly” Matera, quindi giocatori e tecnico saranno padroni del loro destino”.
Se la rincorsa dovesse avere l’epilogo sperato, Conson e compagni potrebbero ritagliarsi un ruolo da protagonisti. “Ripetere il miracolo Cosenza? Lo scorso anno i rossoblù sono arrivati ai play off con una forma fisica impressionante, correvano il triplo rispetto agli avversari ed alla fine hanno maeritato la Serie B. Gli amaranto hanno comunque tutte le carte in regola per giocarsela una volta lì. La squadra è di grande qualità , e se andrà ai playoff- ha concluso Franceschini- avrà dalla sua il pubblico migliore tra tutte le partecipanti”.
Roberto Foti
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