La Reggina a Castellamare perde nel finale dopo aver sofferto parecchio la maggiore qualità della Juve Stabia.
Le novità tante attese ci sono nello schieramento tattico e negli uomini che massimo Drago sceglie per fronteggiare l’imbattuta capolista sul proprio campo.
Il tecnico opta per il 4-2-3-1, con Baclet punta centrale, Strambelli, Bellomo e Doumbia a sostegno: sulla mediana l’inedita coppia Franchini- De Falco mentre in difesa è Solini a vincere il ballottaggio per sostituire lo squalificato Consn al fianco di Gasparetto
E’ subito arrembante la pressione della Juve Stabia, che non lascia fiato agli amaranto sulla mediana attacca con almeno otto effettivi la porta di Confente e crea subito ansie alla retrovia reggina. Dopo nemmeno dieci minuti è già penalty per i campani: Confente e Gasparetto non si capiscono, Paponi si inserisce e nell’uscita il portiere amaranto lo tocca, per l’arbitro è rigore. Lo stesso bomber stabiese calcia alle stelle un pallone potente ma senza misura.
Il rigore fallito non demoralizza la squadra di Caserta che gioca meglio ad inizio gara, merito di una intensità maggiore e della voglia di creare non gestendo a caso, Reggina costretta sulle difensiva ma compatta tra le linee. La prima vera chance amaranto arriva intorno al ventesimo: l’azione è stupenda, quattro tocchi tutti di prima liberano Kirwan sulla destra in area avversaria, sul cross teso al centro, Baclet viene anticipato per un soffio. E’ una gara con l’argento vivo addosso. La Juve Stabia attacca bene quando riesce a trovare campo, la Reggina si allunga e provoca Branduani con due tentativi dalla distanza, prima di Strambeli e poi con Bellomo.
Ma la seconda occasione migliore di questa prima frizzante frazione è ancora per i padroni di casa: Franchini appoggia verso Gasparetto che scivola, Carlini è lesto a soffiare il pallone ed involarsi verso la porta mettendola al centro per l’accorrente Paponi, provvidenziale il salvataggio sulla linea di Solini con l’attaccante praticamente sulla linea di porta.
Ripresa senza novità in campo, Reggina che timidamente cerca di alzare il baricentro della sua manovra ma Stabia che non va mai in apnea, specialmente nelle scelte difensive, costruendo invece le migliori palle gol. Intervento dubbio sul Kirwan spinto alle spalle, l’arbitro lascia giocare e la Juve Stabia riparte pericolosamente in contropiede.
Occasionissima per gli amaranto, sugli sviluppi di una lunga e manovrata azione, il cross di Strambelli trova Doumbia in mezzo all’area, contro e rasoiata potente con il destro: sulla linea di porta è decisivo l’ex Mezavilla che salva un gol praticamente già fatto. E’ la palla gol più netta che la Reggina costruisce nel suo pomeriggio stabiese,
Strambelli ci prova su calcio piazzato dalla lunghissima distanza, il tentativo è troppo velleitario a certificare l’ennesima opaca prestazione dell’esterno amaranto. Poi è Bellomo che costruisce la sua occasione da solo: viene messo già sulla trequarti (in un tre contro tre favorevole alla Reggina) e da posizione impossibile batte in porta una punizione “viscida” che costringe Branduani alla deviazione in corner. Un minuto di orologio ela Juve stabia trova la terza occasione del match: sull’out di destra, Elia ubriaca a suon di finte Procopio e crossa per Germoni sul secondo palo, il colpo di testa si stampa sulla traversa con Confente battuto. La Juve Stabia sferra il forcing finale affidandosi proprio al giovanissimo Elia e trova il gol a cinque minuti dal termine: Baclet perde un brutto pallone ed i padroni di casa ripartono, Carlini se ne va sulla sinistra e scarica su Germoni il cui tiro (forse deviato) batte Confente.
La Reggina non la forza per reagire, e nei cinque minuti di recupero non produce nulla ad eccezione per i cambi di Drago che mette dentro tutto l’arsenale, ma senza effetti. Agli amaranto resta solo la seconda sconfitta consecutiva e una crisi inaspettata dieci giorni fa: tutti sono già in discussione.
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