Questo pomeriggio ha preso il via al “Reggio Village” la stagione della Scuola Calcio della Reggina con l’Open Day al quale ha partecipato come graditissimo ospite Simone Perrotta, partito dal settore giovanile amaranto e divenuto nel 2006 campione del mondo con la nazionale italiana.
A fare gli onori di casa, davanti ad oltre un centinaio di bambini, il presidente Mimmo Praticò, il quale ha spronato i giovani calciatori ad impegnarsi e a dare sempre il massimo, onorando e rispettando la maglia della Reggina ma anche ogni avversario con la massima lealtà sportiva. Il presidente ha poi ceduto la parola al responsabile del settore giovanile amaranto, Emanuele Belardi, che ha voluto ricordare gli anni dell’adolescenza, quando con Perrotta e altri compagni vivevano insieme in un appartamento, dividendosi tra scuola e allenamento, sempre mettendoci il massimo dell’impegno per arrivare più in alto possibile, come la carriera di entrambi ha dimostrato.
Infine è toccato all’ospite d’onore, Simone Perrotta, prendere la parola: “Dobbiamo essere noi adulti a dare l’esempio, avere la responsabilità di farli crescere nel modo giusto. I ragazzi vogliono solo divertirsi, i genitori devono capire che i sogni di diventare calciatori o architetti o ingegneri è dei figli, non è il loro, noi dobbiamo solo indicargli la strada e dargli gli strumenti per superare le difficoltà che incontreranno nella vita. A me il calcio mi ha formato, sono andato via da casa a 14 anni, e tutto quello che ho vissuto nel mondo sportivo mi ha reso una persona migliore. Viviamo un momento storico in cui c’è l’apparenza che tutto sia facile, che ottenere il successo sia semplice perché magari vinci un talent show; in realtà , ciò che i vostri figli riusciranno a fare sarà frutto dei sacrifici che farete voi genitori adesso insieme ai vostri figli e se indichiamo loro bene la via, i sacrifici li faranno nel modo giusto, piuttosto che se staremo attaccati alla rete incitandoli a far gol o a dare un calcio all’avversario. Non facciamoli crescere con la scusa dell’alibi; ho due figli che quando tornano a casa mi dicono di aver perso per colpa dell’arbitro o di un compagno che ha sbagliato un rigore oppure per il portiere che ha commesso una papera. Sbagliato: hai perso perché l’avversario è stato più bravo, che non significa che lo sia sempre ma in quella circostanza lo è stato. Si tratta di rispetto ed è da noi adulti che deve partire questo insegnamento, donare a loro la giusta mentalità ed educazione.”
Al termine del suo intervento, Perrotta è stato omaggiato dal presidente Praticò con una maglia della Reggina, personalizzata per l’ex calciatore amaranto, numerata con il suo storico 20 che fin dai tempi dell’esordio in B Simone ha sempre portato sulle spalle.
Presentata nel corso della cerimonia anche la nuova mascotte della Scuola Calcio amaranto, la libellula Libly.
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