La Reggina saluta la Coppa Italia perdendo, malamente, sul campo di Matera. La compagine di Maurizi paga una fase difensiva disastrosa, mai capace di affrontare e limitare le proiezioni offensive della squadra di Auteri, abile invece a far valere l’enorme differenziale tecnico in campo.
LE SCELTE Ampio spazio al turnover nelle scelte di Maurizi per questo turno di Coppa, valido per il sedicesimi di finale. Fuori nove-undicesimi della compagine scesa in campo sabato scorso al Via del Mare di Lecce e dentro alcuni dei calciatori meno utilizzati in questa prima fase della stagionale. Così sulla linea difensiva l’inedita coppia centrale formata da Gatti e Auriletto (giovanissimi, rispettivamente classe ’97 e ’98), mentre in attacco Di Livio agisce dietro il tandem Sparacello-Silenzi. Gli unici “superstiti” dell’undici iniziale di Lecce restano Solerio e Mezavilla.
Anche sul fronte materano, Gaetano Auteri opta per alcuni cambi ma, comunque, schiera una formazione di altissima qualità con gli ex Salandria e Maimone titolari, Battista, Corado e Dugandzic a guidare il reparto offensivo.
AVVIO E (DOPPIO) VANTAGGIO Il differente tasso tecnico emerge sin dai primi secondi: la Reggina ha difficoltà nel palleggio, mentre il Matera “aggredisce” e costruisce con fluidità e continuità; gli amaranto si affidano alle isolate ma pungenti progressioni di Di Livio che in velocità, non teme avversari. Ma il gol materano è nell’aria e si materializza già al dodicesimo quando Dugandzic, dal limite, scarica un destro rasente che colpisce il palo interno e si insacca alle spalle di Licastro. L’attaccante locale è bravo a sfruttare l’iniziativa di Battista, bravo ad infilarsi in piena area di rigore amaranto prima di essere fermato da Gatti, il rimpallo agevole la battuta del centravanti di Auteri che porta in vantaggio i suoi. Trascorrono cinque minuti e mentre la Reggina cerca di riorganizzarsi il Matera raddoppia: Corado è il più lesto ad intervenire ed insaccare il pallone che, calciato da De Falco, sbatte sulla traversa.
ACUTO ISOLATO della Reggina: ottimo lo spunto sulla corsia mancina di Solerio che arriva sul fondo e mette dentro un pallone teso e perfetto per l’accorrente Sparacello, chiamato solo a metterlo dentro. Ma è solo un abbaglio. Il Matera si butta nuovamente in avanti senza freno, macina gioco e trova il terzo gol con colpo di testa di Battista, bravo ad approfittare dell’ennesima disattenzione della retroguardia amaranto capace di “beccare” tre reti in meno di mezz’ora. Gol che evidenzia la pessima tenuta tattica e mentale della difesa reggina, completamente in balia delle ondate offensiva materane. Ad ogni azione la squadra di Auteri da la sensazione di poter trovare la rete: Corado non trova la deviazione dopo lo spunto di Battista, Urso dalla distanza prima spedisce di poco alto e nel secondo tentativo costringe Licastro alla presa bassa. La facilità con cui il Matera arriva al tiro è imbarazzante. Di reazione di marca amaranto, invece, nemmeno l’ombra. Silenzi e Sparacello agiscono a 40 metri dai compagni e, quando chiamati in causa, non riescono a costruire nulla di cui vantarsi. Mezavilla vaga per il campo senza riuscire ad essere mai decisivo, Bezziccheri appare spaesato ed estraneo agli schemi di Maurizi.
La prima frazione si chiude sotto il dominio assoluto del Matera e l’inconsistenza della Reggina, trascinata nel baratro da un reparto arretrato in evidente difficoltà ed una linea mediana infruttuosa.
NON CAMBIA IL COPIONE nella ripresa. La Reggina è schiacciata sui limiti di impostazione ed il Matera appena può mette il naso nell’area amaranto rischiando il poker. Maurizi inizia a pensare alla prossima gara di campionato contro il Bisceglie togliendo Di Livio (a corrente alternata uno dei migliori) e inserendo Garufi. Sull’angolo di Bezziccheri (non pervenuto), Sparacello da metri zero non trova la deviazione per il gol che avrebbe riaperto il match. E’ invece il matera a consumare occasioni a ripetizione: Giovinco, entrato nella ripresa, ne fallisce due, l’ultima delle quali in contropiede, calciando malamente e non sfruttando l’assist di Corado.
DOPPIO ROSSO Scorre il tempo ma la trama non cambia: l’espulsione di Maimone per doppia ammonizione non modifica, nei fatti, l’esito del match e la sceneggiatura della gara. Mezavilla, già espulso a Lecce, rimedia il secondo giallo per un intervento scomposto e riesce nella non facile impresa di incassare la seconda espulsione nel giro di tre giorni. La compagine di Maurizi si scuote nel finale: il debuttante Amato trova il corridoio perfetto per Bezziccheri che, in fotocopia con l’azione della prima rete, mette dentro teso e basso trovando la deviazione di Silenzi che accorcia il punteggio, ma non basta. E’ ormai troppo tardi.
La Reggina saluta la Coppa con una prestazione incolore che delinea i limiti di un organico forse troppo giovane e leggero nei ricambi. La testa, da subito, è già a sabato per il match contro il Bisceglie al Granillo: i punti iniziano a pesare e la classifica a chiedere ossigeno.
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