Nonostante manchi ancora tantissimo alla fine della stagione, la trasferta di Catanzaro assume un’importanza fondamentale per la Reggina, che la scorsa domenica ha spezzato contro il Taranto una serie ‘nera’ di quattro sconfitte consecutive, ma non assapora il gusto dei tre punti da ben sei turni.
“Un nuovo capitombolo- scrive il collega Cristofaro Zuccalà sulla Gazzetta del Sud–  avrebbe conseguenze disastrose dal punto di vista tecnico, riverberando influssi negativi sull’intero progetto. Il Catanzaro, che fin qui ha cambiato allenatori a iosa, in 14 confronti ha vinto solo due volte. Ed ha incassato 25 gol. Occhio: la Reggina non sta meglio con le 24 reti al passivo nel suo score e, in effetti, ha messo dentro appena tre palloni in più dei rivali. Insomma si direbbe che il derby si presenta all’insegna di una notevole incertezza. Anche la Reggina si è assicurata l’intera posta in due sole partite e, invece di 9 come è accaduto al Catanzaro, ha perso 6 volte. Tutta questa grande differenza non si evidenzia, quindi, fra le due sorelle calabresi“.
Al Ceravolo dunque, bisogna scendere in campo pensando soltanto ai tre punti. “A prescindere dalle esigenze delle aquile, la Reggina per chiudere la brutta partentesi deve dunque conseguire il massimo obiettivo. Zeman deve curare al proprio orticello, senza curarsi delle problematiche altrui. L’acuto in trasferta farebbe lievitare l’autostima della squadra e, forse, riqualificarne la marcia (interrotta dopo la nona giornata). Che pure aveva illuso parecchia gente sulle prospettive, in considerazione della storia di questa stagione nata in fretta dopo il ripescaggio e senza troppe aspettative, se non quella di conservare la categoria. La trasferta sarà ostica, lo sono tutti i confronti di campanile”.
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