Di Matteo Occhiuto – In via di guarigione: la Reggina riesce finalmente a frenare l’emorragia di sconfitte dell’ultimo mese, dividendosi la posta in palio con un Taranto cinico, abile a sfruttare le uniche due vere occasioni concesse dalla squadra amaranto. Un pareggio sicuramente meritato, raggiunto in pieno recupero, che però può costituire semplicemente una base da cui ripartire per lasciarsi alle spalle il periodo negativo.
LE SCELTE – Quella fra i due tecnici è una sfida nella sfida: Karel Zeman sceglie, a sorpresa, di lanciare Andrea Tripicchio dall’inizio relegando, per la prima volta in stagione, Fabio Oggiano in panchina. Spicca, nell’undici con cui gli amaranto si presentano sul terreno di un Granillo in condizioni sempre migliori, anche l’assenza di Andy Bangu, a cui viene preferito il canterano neroazzurro Morten Knudsen. Negli ospiti, guidati da Fabio Prosperi, blindato in settimana dalla società ionica, non c’è uno degli ex più attesi, Alessio Viola, con Balistreri e Bollino a comporre il tandem offensivo del 3-5-2 in cui Garcia e De Giorgi sono gli esterni.
BUON INIZIO – Le indicazioni date dal trainer amaranto nella conferenza stampa di ieri sembrano trovare conferme in avvio di gara: la squadra, protagonista secondo Zeman della migliore settimana di allenamento stagionale, invitata da una Curva Sud dall’incessante canto a lottare e onorare la maglia, regala un avvio pimpante, pur non riuscendo a creare occasioni da rete, sprecando una buona punizione calciata sulla barriera da Kosnic.
TARANTO AVANTI – Il Taranto però inizia pian piano a prendere le misure alla squadra dello Stretto, riuscendo a trovare il gol del vantaggio al primo affondo: De Giorgi parte dall’esterno e si accentra facendo partire un bolide col mancino che si infila sotto la traversa, non lasciando scampo a Sala.  Colpevolmente assente, nella circostanza, il centrocampo amaranto, reo di aver concesso davvero troppo spazio al vice capitano ionico, abile nell’impallinare l’ex estremo difensore della Ternana.
REAZIONE AMARANTO – I padroni di casa, costretti come ormai di consueto ad inseguire, reagiscono: a cantare e portare la croce è capitan Coralli, bravo nel tramutare in occasioni da gol gli unici due palloni recapitatigli, fermato dai guantoni del portiere ospite Maurantonio. A provarci, poi, è l’esordiente Tripicchio: la sua conclusione da fuori, però, trova nuovamente la pronta respira in corner dell’estremo difensore ionico, impensierito pochi minuti dopo dalla seconda punizione di serata battuta da Kosnic.
‘GOLAZO’ TRIPICCHIO – Con il primo tempo apparentemente destinato a chiudersi con il vantaggio rossoblù, la Reggina trova il pari, proprio con il giovane esterno di proprietà del Crotone, il quale lascia partire, da circa trenta metri, una conclusione meravigliosa la cui corsa termina nell’angolo alto della porta tarantina. Esplode il Granillo, deliziato da quello che, finora, è probabilmente il goal di miglior fattura messo a segno dalla squadra amaranto.
REGGINA VEEMENTE – Replicando quanto fatto in avvio di gara, anche i primi minuti del secondo tempo sono griffati da un solo colore: l’amaranto. Galvanizzata dal pareggio, la squadra di Zeman torna in campo con lo spirito giusto, mettendo alle corde il Taranto, quasi affondato da una conclusione di De Francesco che, sfruttando lo spunto di un tarantolato Tripicchio, a porta sguarnita trova il salvataggio provvidenziale del capitano ospite Pambianchi.
PAOLUCCI GELA IL GRANILLO – La Reggina, però, dietro sbanda: pochi centimetri separano Bollino dal nuovo vantaggio rossoblù con il numero 10 che manca di pochissimo, su traversone basso di De Giorgi, una deviazione che sarebbe potuta essere fatale per i padroni di casa. I quali, però, capitolano nuovamente poco dopo: sempre Bollino imbuca in area per Paolucci, bravissimo a trafiggere, con un diagonale rasoterra, Sala in uscita disperata. Malissimo, in questo caso, la retroguardia amaranto con Possenti che tiene colpevolmente in gioco il centrocampista ospite.
GIRANDOLA DI CAMBI – Prosperi, che prima della seconda rete aveva ridisegnato la sua squadra inserendo Bobb e Potenza per Albanese e Pirrone, sogna la prima vittoria, al sesto tentativo, sulla panchina ionica. Zeman, dal canto suo, prova a dare la scossa ai suoi, visibilmente in difficolta dopo il nuovo svantaggio, passando al 4-2-4 ed inserendo nel giro di pochi minuti Bianchimano e Oggiano per De Francesco e l’autore del momentaneo pareggio, Tripicchio. Da segnalare, al momento del cambio, la pioggia di fischi piovuta sull’ex esterno della Viterbese, replicata poi ad ogni suo tocco di palla.
CORALLI IN EXTREMIS – Come avvenuto nel primo tempo, la Reggina trova il pareggio allo scadere: una bellissima apertura di Bangu trova il perfetto inserimento di Porcino sulla sinistra  che mette al centro per l’accorrente Coralli: l’ex Cittadella anticipa Pambianchi, spedendo la palla in rete e facendo esplodere il Granillo. Gli amaranto iniziano a credere addirittura nei tre punti ed è lo stesso capitano a recriminare, poco dopo, quando la sua maglia si allunga in maniera sospetta nel cuore dell’area ospite. L’arbitro, però, non concede il penalty, scatenando le proteste della panchina di casa che, di fatto, chiudono la contesa.
Commenti