Cosenza, Juve Stabia e Matera in casa, Lecce e Casertana fuori: esattamente un mese fa, alla vigilia del derby con i rossoblù silani, guardando il calendario della Reggina, si profilavano una successione di sfide con squadre costruite per raggiungere almeno i playoff, se non direttamente la cadetteria. Una serie di prove di maturità per un collettivo che, dopo la falsa partenza di Fondi, nelle prime gare aveva dato dei segnali positivi, soprattutto con Messina e Catania, sicuramente avversari altrettanto temibili.
Un dato ancor più evidente qualora l’analisi fatta finora venga estesa alla totalità di questo inizio di stagione: nelle prime dieci partite di campionato, infatti, la squadra di Zeman ha affrontato ben 8 squadre che occupano la parte sinistra della classifica, con le sole eccezioni, appunto, rappresentate da giallo-rossi ed etnei, che tuttavia senza la penalizzazione sarebbero settimi, visti i 15 punti conquistati sul campo.
Ritornando al ‘ciclo terribile’ delineato in precedenza, il bilancio di queste cinque gare, al netto della fragorosa debacle di domenica sera, rimane comunque abbastanza positivo, sia per risultati che per gioco espresso: alle sconfitte con lucani e pugliesi, fanno da contraltare i due pareggi, non senza rimpianti, con Cosenza e Casertana e la vittoria casalinga contro la Juve Stabia. Una media di un punto a partita che può essere ritenuta soddisfacente, vista sia la caratura degli avversari affrontati sia la qualità di un organico che, è bene ricordarlo, è stato costruito per mantenere la categoria.
Ciò che può far ben sperare i tifosi reggini è che, come detto prima, si sarebbe potuto addirittura fare qualcosina di più in termini di punti sia prendendo in esame la gara persa al Via del Mare che la vittoria sfumata all’ultimo secondo a Caserta, per non parlare dell’occasionissima capitata sulla testa di Giorgio Gianola al minuto 85 del derby contro la squadra di Roselli.
Due, tuttavia, possono essere le insidie mentali nascoste dietro questi risultati: la prima, sottolineata sapientemente anche da Zeman nel post-partita di ieri, è rappresentata dal venir meno di quell’umiltà che ha contraddistinto le prestazioni della Reggina fino a ieri. Un secondo problema, seppur abbastanza remoto, è che possano iniziare a mancare i grandi stimoli avuti nell’affrontare squadre come, ad esempio, Lecce e Catania. Appare ancor più difficile, a giudicare dall’atteggiamento avuto ieri al triplice fischio da tifoseria e squadra, esemplificato dalle parole di capitan Coralli in conferenza stampa, un crollo psicologico di un gruppo sì giovane ma già capace di dimostrare una buona dose di carattere e compattezza.
Doppio lavoro in vista, dunque, per Karel Zeman, che dovrà essere bravo, in vista della trasferta di Vibo Valentia, a lavorare sia sulle defezioni tecnico-tattiche manifestate ieri sera sia sulla testa dei suoi ragazzi…
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