Un gruppo capace di ribaltare i pronostici e scrivere la storia, una gioia tutta colorata d’amaranto. Massimo Taibi, direttore sportivo di una Reggina che torna in B dopo sei anni, racconta le proprie emozioni a ReggioNelPallone.it: da una parte viene riavvolto il nastro di un cammino esaltante, dall’altra lo sguardo comincia a rivolgersi verso le prossime mete…
DI NUOVO IN B-E’ una gioia immensa, la più grande che ho vissuto da dirigente e sicuramente una delle più grandi di tutta la mia vita calcistica. Sono contento che il Consiglio Federale abbia sposato i criteri della logica, in quanto non c’era alcuna ragione per la quale la Reggina non dovesse ritrovarsi in B. La società con in testa il Presidente Gallo, la squadra, lo staff tecnico, la tifoseria: tutte le componenti sono state perfette, portando a casa un risultato tanto importante quanto meritato.
IL MOMENTO DECISIVO…Sapevamo fin dall’inizio che questa squadra poteva giocarsela fino in fondo, ma sapevamo allo stesso tempo che c’erano altre cinque-sei compagini attrezzatissime. Non dimentichiamoci che tutti i pronostici davano il Bari favorito, e sono certo che se non avessero trovato sulla loro strada una Reggina da record, sarebbero stati i pugliesi a vincerlo questo campionato. Quando ho capito che potevamo arrivare primi? Il primo segnale c’è stato al San Nicola, laddove di fronte ad un pubblico da pelle d’oca abbiamo mostrato una personalità ed una qualità fuori dal comune, mettendo sotto un grande avversario per almeno un’ora. La conferma ce l’ho avuta qualche settimana dopo, con la vittoria in casa sul Catanzaro. Ma il momento preciso in cui ho capito che saremmo andati in B, è stato sempre contro il Bari, nella gara di ritorno: una partita perfetta in un periodo decisivo, nonostante la festa sia stata rovinata dal pareggio subito in maniera davvero rocambolesca. Ecco, quel giorno, a dispetto dell’amarezza per il mancato successo, tra me e me ho detto “Non ci prendono più”.
GLI UOMINI AMARANTO-La forza d’animo ed i valori morali di questi ragazzi, li ho toccati con mano fin dai primi giorni di ritiro. Ma c’è un aneddoto che mi è rimasto impresso, e che rende onore agli uomini prima ancora che ai calciatori. Riguarda nuovamente Reggina-Bari. Dopo le due sconfitte di fila con Cavese e Virtus Francavilla, avevamo deciso di andare in ritiro: non era una scelta punitiva, ma solo una maniera per fare quadrato alla vigilia di una partita che poteva decidere la stagione. Il giorno dopo mi chiamarono i senatori, dicendomi che se la scelta fosse stata punitiva l’avrebbero accettata, ma se invece era dettata dalla voglia di ritrovare unità e compattezza, non c’era bisogno di andare in ritiro. “Direttore, siamo affiatati come il primo giorno. Non c’è bisogno di ritrovare nulla, l’unità in questo spogliatoio non è mai mancata“. Sentendo quelle parole, ci siamo fidati ed abbiamo annullato il ritiro. La fiducia che abbiamo sempre avuto tra di noi, è stata tra i principali segreti di questa serie B.
ONORE A BANDECCHI-Si, dopo le polemiche che ci sono state durante la stagione, e che fanno anche un po’ parte del gioco, fa sicuramente piacere che quasi tutte le nostre dirette concorrenti abbiano ammesso i meriti della Reggina. Un elogio speciale, vorrei rivolgerlo al Presidente della Ternana, Bandecchi: dopo averci punzecchiato a lungo, si è dimostrato un grande uomo, prima complimentandosi con noi al termine dello scontro diretto allo stadio Granillo, e poi ripetendo a più riprese che la Reggina doveva andare in B.
DEDICA SPECIALE-Come ho detto nel giorno del mio ritorno da direttore sportivo, ho sofferto tantissimo per le incomprensioni che si erano create con parte della tifoseria, ma soprattutto ho sofferto per le assurdità e le cattiverie messe in giro da qualcuno in merito al maledetto spareggio col Verona. Rivincite? Più che di rivincite, parlerei di gioia. Avevo in testa l’obiettivo di rendermi utile per regalare una grande emozione a questa gente, a questa meravigliosa terra. Oggi sono felice per loro, dedico a tutti i reggini questo risultato importantissimo.
RICONFERME, PARTENZE E…MENEZ-Adesso ci godiamo questo trionfo per qualche altro giorno, poi sarà tempo di pensare al futuro. Anche in B faremo un’ottima squadra, che di sicuro romperà le scatole a tutti. Obiettivo? Guarderemo la posizione in cui ci collocheranno gli addetti ai lavori, e poi cercheremo di migliorarla, un po’ come abbiamo fatto quest’anno (sorride, ndr). Sappiamo che ci saranno delle uscite, anche perché in serie B non si può andare oltre i 18 over, così come sappiamo che ci sono alcuni giocatori intoccabili. Ma non chiedetemi di fare nomi in un senso o nell’altro, in quanto mancherei di rispetto ad un gruppo eccezionale. Le nostre scelte, le comunicheremo presto ai diretti interessati: in alcuni casi sarà doloroso, ma questo è il calcio. L’idea comunque, è quella di confermare buona parte dello zoccolo duro di questa stagione, per un totale di 14-16 elementi. Fatta per Menez? Vorrei dirti che è così, ma la realtà dice che ad oggi abbiamo il 60% di possibilità di portarlo a Reggio.
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