Il 18 luglio, giorno del Consiglio Federale, si conoscerà la verità sulla prossima stagione amaranto: per quella data, infatti, sarà noto se sarà stata – come tutto lascia pensare – accettata la nuova denominazione del club (Urbs Sportiva Reggina 1914) e verranno rese note le squadre ammesse al prossimo campionato avendo così contezza di quanti posti saranno ancora disponibili in Lega Pro al netto delle società , e c’è da scommettere saranno più d’una, che non riusciranno a completare l’iscrizione.
Il club amaranto ha il dovere, e sta infatti lavorando per questo, di farsi trovare pronto per quella data avendo già stilato un programma economico-finanziario, oltre che tecnico, qualora si verificasse l’opportunità di richiedere il salto di categoria.
“Non possiamo fare il passo più lungo della gamba”, assicura il presidente Praticò alla Gazzetta del Sud. La frenata però, stando alle parole che hanno fatto seguito a questa affermazione, non sarebbe legata a perplessità di natura economica ma conseguenti alle graduatorie che pongono numerosi club aventi priorità rispetto agli amaranto. “Sono realista ma se dovessero crearsi le condizioni per un ripescaggio ovviamente faremo il possibile per farci trovare pronti. Ci sono squadre, purtroppo, che ci precedono dal punto di vista dei risultati: avremmo dovuto raggiungere almeno la finale dei playoff per avere maggiori speranze”.
Amaranto, quindi, pronti a rispondere presente qualora le squadre che li precedono dovessero mancare l’appuntamento con il ripescaggio. C’è spazio anche per una considerazione sugli eventuali appuntamenti con i curatori fallimentari della Reggina Calcio ed il possibile acquisto dei beni ad essa intestati. “Se ci chiameranno discuteremo con loro. Non chiudiamo mai le porte a nessuno – conclude Praticò –  e siamo disponibili a qualsiasi confronto”.
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