Stangata del giudice sportivo: partita a porte chiuse

Finale amara a causa della stangata del giudice sportivo: dopo quanto accaduto, si giocherà a porte chiuse.

Non c’è pace per la Reggina, a due anni dalla retrocessione in Serie D, a causa delle vicende finanziarie che l’hanno coinvolta: adesso arriva la stangata da parte del giudice sportivo, che ha comminato una multa di 3.000 euro e imposto la disputa a porte chiuse della finale playoff di Serie D contro la Scafatese, in programma domenica allo stadio Granillo.

curva della Reggina contro la Vibonese
Stangata del giudice sportivo, partita a porte chiuse (Reggionelpallone.it)

Una decisione che lascia l’amaro in bocca, ma che purtroppo deriva da comportamenti che si sono tenuti in occasione della semifinale contro la Vibonese, giocatasi domenica scorsa. Vengono messi sotto la lente di ingrandimenti episodi molto gravi, che sono stati portati avanti dai tifosi amaranto e che hanno portato il giudice sportivo a imporre la chiusura dello stadio per domenica prossima.

Le accuse ai tifosi della Reggina che hanno spinto alla decisione del giudice sportivo

Lungo e articolato il referto del giudice sportivo, in riferimento ai fatti accaduti a margine e durante la partita tra la Reggina e la Vibonese, un derby che era nato in campionato, per poi avere il suo colpo di coda nei playoff per andare in Serie C, una categoria che senza dubbio la piazza di Reggio merita, come ha voluto ricordare bene anche Pippo Inzaghi, fresco di promozione in Serie A col Pisa, ma legato alla Reggina.

Tifosi della Reggina contro la Vibonese
Le accuse ai tifosi della Reggina che hanno spinto alla decisione del giudice sportivo (Reggionelpallone.it)

Stando a quanto scrive il giudice sportivo, i tifosi amaranto avrebbero introdotto e utilizzato materiale pirotecnico, con 22 fumogeni accesi nel settore a loro riservato, causando minuti di ritardo all’inizio della partita per mancanza di visibilità. Ma non sono questi i fatti più gravi che vengono contestati, perché ad esempio al termine del primo tempo, alcuni di loro hanno fatto ingresso non autorizzato negli spogliatoi.

Ci sono poi alcuni episodi tacciati come violenti, e in particolare ci sarebbe stato il lancio di tre bottigliette piene d’acqua sul terreno di gioco che hanno colpito alcuni tesserati della squadra avversaria. A match concluso, infine, si è verificata anche una breve invasione di campo: alcuni tifosi hanno aperto il cancello centrale della tribuna per riversarsi sul prato del Granillo.

La Reggina adesso può presentare ricorso, ma i tempi sono stretti

Ai tifosi della squadra amaranto è stata contestata anche la recidiva, come già evidenziato nei Comunicati Ufficiali 78, 111 e 133, redatti dallo stesso Giudice Sportivo, ma anche la pericolosità dei comportamenti, che avrebbero potuto arrecare danni all’incolumità fisica dei presenti, nello specifico appunto i tifosi della squadra avversaria.

La Curva Sud della Reggina lancia fumogeni in campo
La Reggina adesso può presentare ricorso, ma i tempi sono stretti (Reggionelpallone.it)

La Reggina ha ora la possibilità di presentare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello, ma dovrà farlo entro due giorni dalla comunicazione del provvedimento: i tempi sono stretti e occorre organizzarsi per evitare che davvero una finale decisiva come quella di domenica, che potrebbe sancire il ritorno degli amaranto tra i professionisti, si giochi senza pubblico, privando la squadra del calore del tifo.

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