Le voci di mercato attorno a Dusan Vlahovic non si spengono mai. Nemmeno ora, con il serbo impegnato a segnare e a trascinare la Juventu in un inizio di campionato da paura. Lo sanno pure i sassi che il contratto che scade a fine stagione è un campanello d’allarme, e le due milanesi non hanno intenzione di restare a guardare. I rossoneri ci avevano già provato nell’ultima settimana di mercato estivo. Contatti veri, col benestare della Juventus, ma senza il tempo materiale per arrivare alla fumata bianca. Alla fine non se ne fece nulla. Ma l’interesse non è svanito.
Per questo bisogna parlare molto chiaro. Chiarissimo, come piace a chi vi sta scrivendo. Adesso il discorso potrebbe riaprirsi a gennaio. L’idea è chiara: muoversi con calma, senza pressioni, senza disturbare troppo un giocatore che vuole restare concentrato sul suo presente bianconero. La strategia è quella di farsi trovare pronti se si aprirà uno spiraglio. Dall’altra parte della città, l’Inter ragiona diversamente. Nessuna fretta, nessuna accelerazione. Ma Marotta è attento: ha fiutato la possibilità di un colpo a parametro zero, scenario che si concretizzerebbe solo a giugno se il rinnovo con la Juve non dovesse arrivare. Sarebbe un affare pesantissimo, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. Per ora i nerazzurri si limitano a restare alla finestra. Ma la sensazione è che qualcosa si stia già muovendo dietro le quinte.
E la Juve? La società sta valutando. Da un lato c’è la volontà di non perdere un asset così importante senza ricavi. Dall’altro pesa l’ingaggio pesante di Vlahovic e la necessità di sistemare i conti. Una situazione che rende tutto più incerto. Il rapporto tra il giocatore e il club va ricucito. Se non ci sarà accordo, il rischio di un addio sarà concreto. E in quel caso Milan e Inter si faranno trovare pronte. Il destino di Vlahovic è ancora da scrivere. C’è chi lo vede protagonista a Torino, con un rinnovo che blinderebbe il suo ruolo da centravanti titolare. C’è chi immagina invece un derby di mercato, acceso e rumoroso, tra le due milanesi. L’unica certezza è che il serbo, oggi, pensa solo al campo. Ma dietro le quinte, la partita è già cominciata