La Juventus è convinta: una soluzione per Dusan Vlahovic si troverà. Magari proprio negli ultimi giorni di mercato, come successe con Federico Chiesa dodici mesi fa. Prima il Barcellona che ci pensava senza crederci troppo, poi la finestra Liverpool che lo ha preso e parcheggiato in panchina per mesi, fino al gol dell’altro giorno che ha riaperto la sua storia inglese.
E il Milan? È ancora lì. Allegri lo vorrebbe come prima punta rossonera, dopo averlo allenato tre stagioni a Torino. Il vero nodo è economico: 23 milioni lordi di ingaggio, da coprire con una buonuscita o con un accordo particolare. È la condizione che frena tutto, ma non è l’unica carta che la Juve spera di giocarsi.
C’è anche un tema di valutazioni. Oggi Vlahovic è stimato appena 20 milioni. Poco, se pensiamo che un attaccante da top club viaggia sui 50. Rodrigo Muniz, giusto per fare un paragone, costa più o meno quella cifra, con uno stipendio da 8-9 netti. Ecco perché il serbo, al netto dell’ingaggio, può trasformarsi in un’occasione low cost.
Intanto i segnali sul campo non mancano: tre gol nelle ultime quattro amichevoli, con minuti ridotti rispetto a Jonathan David. Numeri che alimentano l’interesse, ma che lasciano anche un retrogusto amaro. Perché qualunque sia la destinazione, l’operazione sa già di resa. Un po’ per tutti.