Tutti siamo consapevoli dell’importanza dell’igiene personale e delle conseguenze che porta con sé una cura inadeguata della propria persona e dell’ambiente che si vive.
Nella propria quotidianità, andrebbero eseguite delle operazioni legate alla pulizia personale e degli spazi che vengono abitati. Questi ultimi comprendono anche l’insieme della biancheria regolarmente utilizzata, nella notte e nel bagno.

Oltre a lenzuola e cuscini, rivestono un ruolo di fondamentale importanza gli asciugamani, che siano essi quelli destinati al viso, al corpo, alle mani, all’inguine. Rientrano nella lista degli oggetti che richiedono più attenzioni, in virtù del loro uso frequente e del ruolo che rivestono all’interno dell’igiene della persona.
Asciugamani, ogni quanto andrebbero lavati
Per quanto possano essi sembrare innocui, gli asciugamani rischiano di diventare un vero e proprio covo di batteri. Possono finire per ospitare germi in grado di compromettere la salute di chi vi entra in contatto. Ecco che si rende fondamentale seguire alcune regole che permettono di mantenerli in condizioni ottimali senza correre inutili rischi.

C’è un diretto collegamento tra la frequenza con cui laviamo gli asciugamani e il nostro stato di salute. Un asciugamano usato e riusato rappresenta il luogo ideale per la proliferazione di microrganismi che automaticamente si trasferiscono sulla nostre pelle. Pensiamo al fatto che il corpo sia stato appena pulito e lavato, dopo una doccia, un bidet o un risciacquo al lavandino: lasciare che vi si trasferiscano i batteri degli asciugamani significa rendere vano ogni sforzo per l’igiene.
Nei casi più gravi, ignorare troppo a lungo gli asciugamani usati e non lavarli con la giusta frequenza può comportare anche problemi dermatologici così come odori sgradevoli se non, addirittura, la trasmissione di infezioni. Infatti, le varie cellule morte della pelle nonché oli in eccesso, si accumulano sugli asciugamani ed esporvisi può comportare infezioni della pelle o sfoghi di acne.
Lavare gli asciugamani, la frequenza che dovremmo prendere come abitudine
Stando alle parole della dermatologa Annie Chiu, fondatrice del Derm Institute, un cambio di asciugamani dovrebbe avvenire ogni tre o quattro utilizzi. Solo in questo modo può essere realmente possibile evitare la contaminazione di batteri e il formarsi di odori spiacevoli.

In linea più generale, alcuni fattori possono entrare in gioco per farci comprendere quando il cambio di asciugamani non può più aspettare. Se prima di tre utilizzi il tessuto inizia a puzzare, va cambiato prima. E’ bene tener conto di quanto spesso si fa la doccia e quanto si tende a sudare. Sono tutti aspetti che possono costringere a sostituirlo prima.
Da non ignorare anche l’importanza del materiale dell’asciugamano. E’ bene che l’asciugamano si presti ad un’asciugatura rapida così da facilitare i lavaggi e le sostituzioni: a tal proposito, via libera all’adozione dei modelli a trama waffle.
Conservazione dell’asciugamano: perché l’ambiente influisce
L’ambiente in cui viene conservato l’asciugamano può influire sulla sua pulizia: entrano in gioco fattori come i peli degli animali domestici nell’aria, il fumo o qualsiasi agente inquinante esterno. Qualora l’ambiente fosse esposto fortemente a questi fattori, va considerata una sostituzione più frequente.