La Lega Calcio, attraverso il suo presidente Ezio Simonelli, è intervenuta sulla morte di Graziano Fiorita, fisioterapista del Lecce.
Il caso della morte di Graziano Fiorita, fisioterapista del Lecce, tiene ancora banco: nella giornata di ieri, al Via del Mare, è stato reso il giusto e doveroso omaggio a questo ragazzo, che tanto ha fatto per i colori giallorossi, e tutto questo è avvenuto dopo giorni e giorni di polemiche, coi salentini che avevano chiesto il rinvio della partita quantomeno a oggi 30 aprile, ovvero il giorno dopo le esequie.

Evidentemente, per chi decide le sorti del calcio nostrano, un presidente o un calciatore hanno un valore diverso rispetto a un tesserato che invece fa parte dello staff tecnico di una società: non si spiegherebbe altrimenti la decisione della Lega Calcio di far slittare la partita tra Atalanta e Lecce da venerdì 25 a domenica 27 aprile, appena 48 ore di rinvio, coi giallorossi a fare su e giù per l’Italia.
Il lutto del Lecce per Graziano Fiorita: la protesta silenziosa che fa rumore
Un carico emotivo enorme quello che inoltre si è dovuta sobbarcare la squadra salentina, con la dirigenza che minacciava addirittura di non far scendere la formazione in campo, per protestare contro una scelta ritenuta inopportuna da chiunque viva il calcio come una passione, a partire dai tifosi dell’Atalanta, che avevano annunciato uno sciopero del tifo per protesta e rispetto.

Come noto, Graziano Fiorita è deceduto mentre i giallorossi erano in ritiro dopo una serie di prestazioni deludenti, e il Lecce aveva subito avanzato la richiesta di giocare almeno dopo i funerali del loro fisioterapista, non un collaboratore occasionale, ma un membro dello staff tecnico da più o meno cinque lustri. Così non è stato e la società ha scelto di far indossare alla squadra una maglia bianca.
Niente loghi, niente sponsor, una maglia bianca con la sola scritta “Nessun valore, nessun colore”, un’iniziativa che ancora una volta ha messo d’accordo chi vive il calcio come passione e fatto storcere il naso ai vertici. Sul tema è poi intervenuto Ezio Simonelli, presidente della Lega Calcio, sottolineando che la decisione di uno spostamento di sole 48 ore si è resa necessaria per “tutelare la regolarità del campionato”.
Ezio Simonelli e il confronto con la morte di Senna
Secondo Simonelli, “abbiamo preso la migliore delle decisioni possibili, che rispettasse il lutto del Lecce e della famiglia, ma anche milioni di appassionati di calcio che hanno necessità di un campionato regolare”. Poi ha ricordato un precedente: “Ricordo la morte di Senna a Imola: la gara si fece lo stesso”. Precedente che non solo nulla ha a che vedere col calcio, ma è quantomeno un lapsus.

Ayrton Senna, infatti, morì per le conseguenze di un incidente occorso in gara, i piloti seppero del tragico epilogo al traguardo, semmai in quell’occasione lo spettacolo andava fermato, ed era secondo noi doveroso farlo, per la morte avvenuta nelle qualifiche del pilota austriaco Roland Ratzenberger, quell’anno all’esordio in Formula 1 dopo tante stagioni in categorie minori.
“Abbiamo preso l’unica scelta che avrebbe consentito di garantire regolarità al campionato per tenersi il più lontano possibile dal tragico evento capitato”, ha concluso il suo ragionamento Simonelli, per aggiungere infine: “Però non c’è nessuna regola che imponga il rinvio, è stato solo il buon senso che ha portato a rinviare alla data più lontana possibile”. Il Lecce, insomma, avrebbe già ottenuto abbastanza.