Simone e Filippo Inzaghi, il legame tra i due fratelli e un terzo “incomodo” che già fa davvero parlare molto di sé.
Nel mondo del calcio italiano, il cognome Inzaghi evoca automaticamente due figure leggendarie: Filippo, detto “Superpippo”, allenatore del Pisa neopromosso in Serie A, e Simone, allenatore di successo che prima con la Lazio e oggi con l’Inter si sta togliendo tante belle soddisfazioni. Ma ora c’è un terzo Inzaghi che sta iniziando a far parlare di sé.
Questo non per gol in Serie A o vittorie in Champions League, ma per qualcosa di altrettanto emozionante: infatti, l’Inzaghi in questione non ha ancora l’età giusta per far sognare i tifosi, ma a quanto pare già buon sangue sembra non mentire. Si chiama Edoardo Inzaghi, ed è il figlio di Pippo. Ma cosa avrà fatto mai per meritarsi così tanto “seguito”?
Edo, il figlio di Filippo Inzaghi e quel tenero gol sotto la curva al Granillo
Ancora bambino, Edo ha già regalato momenti indimenticabili ai tifosi, scrivendo le prime righe di una storia che sa di passione, famiglia e calcio vissuto con il cuore. Questa storia di calcio romantico inizia appena qualche stagione fa a Reggio Calabria: suo papà Pippo allenava la Reggina e lui al termine di una partita finita a reti inviolate, in Serie B, fu protagonista di un episodio diventato virale.
Edo segnò un gol simbolico sotto la Curva Sud del Granillo, spinto da suo padre e accompagnato dai cori degli ultras. Una scena dolce e potente, impressa nella memoria collettiva dei tifosi amaranto. Uno di quei gesti che contribuirono a rendere solo un po’ meno amaro quanto avvenuto in seguito alla Reggina, che fu estromesso dal campionato cadetto e costretta a ripartire dalla Serie D.
A Reggio, in particolare, Edoardo è diventato una sorta di mascotte, un piccolo erede della passione di suo padre, capace di entrare nel cuore della gente con un pallone e un sorriso. Anche il legame del suo papà con la piazza di Reggio Calabria è davvero forte, tanto che Filippo Inzaghi non lo ha mai nascosto, anche in un recentissimo passato, contrassegnato dalla promozione in Serie A col Pisa.
La storia si ripete: Edo a segno anche col Pisa
Proprio nella città toscana, al termine della festa per la promozione nel massimo campionato, il piccolo Edoardo Inzaghi ha ripetuto il suo “rito”, ma con un po’ di equilibrio in più: pallone tra i piedi, passo deciso verso la porta e gol sotto la curva, tra l’esultanza dei presenti. Un déjà vu che ha fatto venire la pelle d’oca a molti, soprattutto a chi ancora ricorda l’episodio al Granillo.
Quello che colpisce non è solo la tenerezza del momento, ma il fortissimo legame tra la famiglia Inzaghi e le tifoserie: a Reggio come a Pisa, Pippo ed Edo hanno fatto vedere una faccia romantica del calcio, che è quindi anche una questione di emozioni, di simboli, di riti familiari che si tramandano. Edo Inzaghi è un piccolo simbolo di ciò che il calcio può essere davvero: un linguaggio universale che unisce generazioni, città, storie.