Gianni Balzarini, nel corso di un intervento sul suo canale YouTube, è tornato a parlare della vicenda Randal Kolo Muani, rispondendo anche ad alcune domande arrivate dai tifosi. Le sue parole, riprese poi anche in ambito bianconero, aiutano a chiarire alcuni nodi che hanno reso la trattativa complicata.
“Questa è la terza domanda a cui rispondo – ha spiegato Balzarini –. Ma davvero qualcuno crede che Comolli abbia appena scoperto che il PSG chiede 70 milioni? Non scherziamo. La cifra era quella sin dall’inizio, semplicemente noi l’abbiamo saputo più tardi. Comolli sapeva benissimo qual era la valutazione, inutile dire il contrario. Ed è proprio questa la ragione dei tempi lunghi, quel famoso ‘millimetro’ che sta bloccando tutto”.
Il giornalista ha poi sottolineato come con l’attaccante ci sia già un’intesa, mentre la difficoltà riguarda la formula. “All’inizio a Parigi non volevano sentir parlare né di prestito con diritto, né di obbligo di riscatto. L’unica opzione era la cessione immediata e definitiva. Solo in un secondo momento Comolli è riuscito a strappare la formula del prestito con obbligo, ma il prezzo è rimasto identico: 70 milioni, non un centesimo in meno”.
E ancora: “Non è che un dirigente fa tutto il lavoro, si accorda su ogni dettaglio e poi all’improvviso qualcuno si sveglia e gli dice: ‘Ah, scusate, ci siamo dimenticati, il prezzo è 70’. Non funziona così. Noi giornalisti lo abbiamo appreso dopo, ma i dirigenti sapevano tutto da subito. E loro, il PSG, sono stati bravi a tenere la cifra nascosta fino a un certo punto”.
Balzarini ha comunque ribadito la sua fiducia nella buona riuscita dell’operazione: “Io rimango ottimista, convinto che ci siano ancora margini per arrivare a un accordo e portare Kolo Muani alla Juve. Non sarà immediato, ma la possibilità c’è”.