Champions League 2025, disfatta storica dell’Inter: finale con il passivo più pesante di sempre e adesso i tifosi se la prendono coi dirigenti.
Il 31 maggio 2025 entrerà nella storia dell’Inter, ma per i motivi peggiori: quella che doveva essere la consacrazione di un gruppo cresciuto negli anni, si è trasformata nella notte più buia. Il parziale di cinque a zero appare addirittura bugiardo per quello che si è visto in campo: per lunghissimi tratti, non solo l’Inter è apparsa una copia sbiadita della squadra tenace che ha eliminato Bayern Monaco e Barcellona.
Oltre a questo, abbiamo visto qualcosa che lascia davvero senza parole ovvero è sembrato di assistere a una partita tra due squadre con un paio di differenze di categoria, per essere chiari una squadra di Serie A contro una di terza divisione o Serie C. Il Paris Saint-Germain ha travolto i nerazzurri, consegnando alla squadra di Simone Inzaghi la sconfitta più ampia mai registrata in una finale di Champions League. Ma non è stato solo un tracollo di campo.
Quello a cui abbiamo assistito non fa proprio onore al calcio italiano e – stando a sentire gli ultras della Curva Nord, o di quello che ne rimane dopo lo scioglimento legato all’inchiesta Doppia Curva – ci sarebbero delle responsabilità gravi da parte della dirigenza nerazzurra. La società ha infatti deciso di negare i biglietti ai gruppi organizzati e ci si è ritrovati ad assistere a una partita dove il PSG sembrava giocasse in casa.
Tra i più furiosi con la società nerazzurri, c’è il leader dei Viking, Nino Ciccarelli, il quale ha attaccato frontalmente la società: “Guardate la curva che avete voluto. Vergogna”, si legge tra le sue storie di Instagram. Dopo le polemiche sul maxischermo a San Siro, lo storico leader del tifo neroblu, che a dicembre venne arrestato per un cumulo di pene e poi rilasciato, arrivano quelle sulla coreografia.
Spettacolare, senza alcun dubbio, quella dei tifosi del PSG: prima l’omaggio alla Palestina, ricordando che le battaglie vanno combattute sui terreni di gioco, ma che sulla terra deve dominare la pace, poi la gigantesca scritta Paris con quello che è il motto della tifoseria: “Ensemble, nous sommes invincibles”, ovvero “Insieme, noi siamo invincibili”. Inesistente quella nerazzurra, ed è inutile nasconderlo: su una squadra in difficoltà l’assenza di sostegno dei propri tifosi è qualcosa che pesa molto.
L’apice di questa situazione davvero surreale si è raggiunto quando a venti minuti dalla fine, i tifosi cominciavano già ad abbandonare gli spalti. In altri contesti, gli ultras avrebbero accompagnato con cori e tamburi, anche nella sconfitta. Così, se soprattutto i “senatori” della squadra, nessuno escluso, da Dimarco al capitano Martinez, risultano non pervenuti in campo, il tifo per i colori nerazzurri è stato evanescente anche sugli spalti.
Simone Inzaghi, anche lui al capolinea, ha probabilmente vissuto la sua ultima notte da tecnico nerazzurro. Il suo ciclo potrebbe chiudersi con un solo scudetto vinto, due persi per due e un punto, ma soprattutto con Milan e Napoli che lo hanno vinto a 86 e 84 punti. Ci sono poi quattro trofei minori, ma nessuna vera affermazione europea, anzi pesano due finali perse, la seconda senza scendere in campo.
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