La decisione del Giudice Sportivo rispetto a quanto accaduto in Serie A col minuto di silenzio per Papa Francesco, scomparso lunedì scorso.
In un fine settimana di Serie A caratterizzato da momenti di commozione e forti emozioni, è arrivata la decisione ufficiale del Giudice Sportivo in merito a quanto accaduto durante la gara del Lecce, che ha deciso di onorare la memoria di Papa Francesco in maniera non convenzionale. Quello che è accaduto, in realtà, ha poco a che fare col Pontefice venuto a mancare lunedì scorso.
Il club salentino ha scelto di partecipare al minuto di raccoglimento riunendosi e abbracciandosi nei pressi della propria panchina, dove era stato predisposto un piccolo altarino commemorativo in memoria non solo del Pontefice, ma anche di Graziano Fiorita, figura molto amata nell’ambiente leccese. Si tratta del giovane fisioterapista, morto in maniera improvvisa mentre i salentini erano in ritiro.
La morte di Fiorita ha sconvolto l’ambiente, tant’è che la partita tra Atalanta e Lecce prevista per il 25 aprile era stata rimandata: quello che non è andato giù ai giallorossi è che lo spostamento del match sia stato ritardato solo di 48 ore e ne è nata una polemica, con gran parte dell’ambiente calcistico nazionale che si è schierato col Lecce, anche gli stessi tifosi dell’Atalanta.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Lega Calcio, col presidente Ezio Simonelli, ma la stessa risposta dei vertici del calcio italiano non è piaciuta praticamente a nessuno. Il Lecce, nella partita contro l’Atalanta, è sceso in campo con una casacca non autorizzata, scelta che avrebbe potuto comportare sanzioni disciplinari. Era una semplice divisa bianca con scritto “Nessun valore, nessun colore”.
Una scelta forte, proprio come quella di utilizzare il minuto di raccoglimento per Papa Francesco anche per ricordare Graziano Fiorita, riunendosi in panchina e non restando come da prassi a centrocampo. Insomma, il Lecce, per quanto accaduto, rischiava una sanzione disciplinare, ma il Giudice Sportivo ha scelto la strada del buon senso e non ha applicato nessuna ammenda.
Una decisione che ha acceso il dibattito tra gli osservatori del calcio italiano: da un lato, chi loda la sensibilità della squadra e la flessibilità istituzionale dimostrata in un contesto così particolare; dall’altro, questa scelta del Giudice Sportivo rappresenta comunque un precedente, sul quale potrebbero fare leva anche altre squadre nel futuro prossimo.
In un contesto in cui le regole del calcio sono spesso applicate in modo rigido, l’eccezione concessa al Lecce apre a riflessioni più ampie sul ruolo delle emozioni, del rispetto e della memoria nel mondo dello sport. Ci chiediamo se sia giusto conciliare il rigore delle normative con l’umanità dei gesti, la risposta del Giudice Sportivo è stata positiva, e noi non possiamo che essere grati a questa decisione di buon senso.
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