Scattato maxi Daspo di 8 anni dopo aver scatenato il panico allo stadio: la condanna è un esempio per tutti gli atteggiamenti scorretti.
Sono stati inflitti ben 8 anni di Daspo nei confronti di un tifoso, protagonista di una scena caotica, una di quelle che non si dovrebbero mai vedere, specialmente all’interno degli stadi, durante una partita di calcio. Un maxi Daspo disposto dal questore di Catanzaro Giuseppe Linares per dare un esempio a tutti coloro che infrangono le leggi e scatenano il panico.
Il Daspo è la misura adottata dalle istituzioni sportive per allontanare i trasgressori dai luoghi dove si celebrano manifestazioni sportive. Al tifoso calabrese, ultras del Catanzaro, è stato preso un provvedimento da record, mai così severo, notificato a seguito di un’istruttoria condotta dalla Divisione anticrimine e della Digos Squadra tifoserie.
L’episodio risale allo scorso 6 aprile, durante il match tra il Catanzaro e il Bari, giocato allo stadio Nicola Ceravolo e valido per il campionato di calcio di Serie B. In quell’occasione, la partita è terminata 3 a 3. Anche nella partita di andata, giocata a ottobre, il match era terminato in pareggio, 1 a 1.
Durante la partita, il tifoso, verso il 90esimo minuto del match, si è arrampicato sulla recinzione in Curva Est, inveendo contro i tifosi avversari del Bari, scatenando il panico sugli spalti. Insulti e lancio di oggetti, per un atteggiamento giudicato fin troppo pericoloso e che avrebbe potuto scatenare l’inferno.
Un comportamento giudicato rischioso per tutti, sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori, tenuto sotto controllo, con molta difficoltà, dagli agenti di Polizia, i quali sono riusciti a gestire l’incandescenza del tifoso e a trascinarlo all’esterno della struttura.
A contribuire a infliggere la sanzione sono state prese in esame anche le immagini delle telecamere di sorveglianza, grazie alle quali è stato possibile identificare il responsabile dell’episodio. La questura di Catanzaro ha disposto la misura di Daspo per 8 anni e per tutte le categorie, anche per le partite delle giovanili.
Oltre alla misura di allontanamento da ogni manifestazione sportiva, il tifoso del Catanzaro è obbligato, per i primi 5 anni, a presentarsi in questura ogni volta che la sua squadra del cuore gioca, sia in casa che fuori casa. Daspo di tre anni, ma i giudici danno ragione al calciatore.
Il tifoso è chiamato a presentarsi mezz’ora prima dell’inizio di ogni partita e a rimanere in questura per tutto il tempo. Misura severissima, quella applicata dal questore Giuseppe Linares, per tenere a bada la testa calda. Una disposizione da prendere come esempio per tutti coloro che considerano i campi da calcio territori di guerriglia urbana.
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