Accompagnato dal direttore sportivo amaranto Massimo Taibi, si è presentato in conferenza stampa Emanuele Terranova, uno dei volti nuovi della Reggina arrivati nel mercato di gennaio.
“Ringrazio il direttore, la proprietà e il mister, se sono arrivato è perché mi hanno voluto qui, così come anch’io ho voluto fortemente venir qui a dare una mano, ho trovato un gruppo unito ed eccezionale. Posso dire che fin dal primo giorno ho respirato un’aria magica, ho trovato un gruppo di calciatori che conosco, tra ex compagni ed ex avversari, gente valida e forte, potremo avere tante soddisfazioni. L’anno della mia consacrazione è stato a Sassuolo con Di Francesco segnando anche 11 gol, in Serie A ho avuto un brutto infortunio al ginocchio destro dopo poche partite, poi è toccato all’altro ginocchio; mi hanno molto limitato questi infortuni, serviva tempo per riprendersi ma la pazienza è stata la mia forza, non mi sono arreso e in altre piazze importanti ho vinto ancora. Ho visto una Reggina propensa a giocare, abbiamo sofferto poco a Palermo; nelle partite ci si dà una mano, non meritavamo la sconfitta ma questo è il calcio, ti punisce a volte. Ho parlato con Bellomo e Folorunsho, mi hanno detto che Reggio è una piazza bellissima, ma non avevo dubbi, da avversario ho sempre visto un pubblico splendido come quello di Bari. Mi è stato insegnato che quando si perde, l’unico modo per intervenire è poi l’allenamento, che serve a correggere quei particolari che non hanno funzionato. Ci sono già giustamente delle gerarchie, tirare rigori e punizioni è secondario, il mio obiettivo è difendere la porta. Ringrazierò mio fratello a vita, nel 2010/2011 fu lui a indirizzarmi verso la strada giusta, mi ha sempre inculcato l’amore per questo sport. L’anno scorso andai a Bari, scendendo per la prima volta in C, giocando parecchio; quest’anno ho iniziato da titolare, poi le gerarchie sono cambiate. Il Pisa? Un’ottima squadra con una rosa importante soprattutto in attacco, sarà una sfida affascinante, noi dobbiamo solo pensare a lavorare duramente. La forza del Bari è la ripartenza, sono compatti dietro e cercano la velocità delle punte; qui ci sono caratteristiche diverse, rispetto al Bari, la Reggina preferisce il gioco anche se sulle fasce abbiamo gente di gamba che consente di avere molte soluzioni. Il mister mi ha chiesto di portare in campo la mia esperienza, di farmi sentire dai compagni. L’intenzione del mister a Palermo era di rafforzare la difesa probabilmente, mi stavo scaldando ed ero pronto ad entrare, poi la situazione in campo è cambiata e le scelte sono state differenti.”
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