La Reggiomediterranea vede di nuovo infrangersi il sogno Serie D nelle semifinali dei Playoff Nazionali di Eccellenza. Non è bastato il pareggio maturato in Campania sette giorni fa alla squadra di mister Misiti per superare l’ostacolo San Marzano, giunto al “Longhi-Bovetto” con l’intenzione di vincere e sospinto da un foltissimo gruppo di tifosi al seguito.
Il San Marzano cerca fin da subito di fare la partita mentre la compagine reggina tenta di giocare sulla velocità del tridente Pesce-Lancioni-Puntoriere. Il solido centrocampo campano, sorretto da Matute (oltre 120 presenze in B tra Crotone, Cesena, Triestina e Pro Vercelli) e Lettieri, tiene il ritmo alto, concedendo poco respiro alla difesa amaranto che risponde colpo su colpo. Al 10′ la prima palla-gol è della Reggiomediterranea, quando su un corner tagliato, Caso interviene in maniera improvvida rischiando l’autogol, sfera oltre la traversa. Al 17′ Camara accelera a sinistra, entra in area e finisce a terra dopo un contatto con Lanza: rigore per il San Marzano, Meloni calcia, Morabito indovina l’angolo e blocca il pallone (nell’immagine principale) nel tripudio dei tifosi amaranto. Nonostante lo shock per l’occasione mancata, l’assedio campano prosegue incessante con l’ispirato Marotta: al 27′ serve sul palo lontano Meloni che segna, ma l’assistente segnala l’offside; al 36′ prova un sinistro a giro velenoso che sibila di poco a lato; al 38′ disegna un traversone arcuato sul quale non arrivano deviazioni e la sfera si stampa contro il montante. Al 42′ ultima chance ospite della prima frazione con il colpo di testa alto di Velotti.
In avvio di ripresa i campani partono forte e al 3′ Marotta, dopo una magia, serve ancora Meloni che di testa manda a lato. La Reggiomediterranea entrata in campo nella ripresa ha uno spirito diverso e dopo una prima frazione attendista, si affaccia pericolosamente dalle parti di Palladino. All’8′ pallone basso di Puntoriere per Lancioni, anticipato un attimo prima di battere a rete dal disperato intervento di un difensore. Al 21′ tirocross da parte di Ramallo, Palladino ci mette la punta delle dita mandando la sfera a colpire la traversa; dal corner successivo, Lancioni disegna una traiettoria succulenta sulla quale i suoi compagni arrivano con un istante di ritardo per la deviazione e la sfera si spegne di poco oltre il palo opposto. Dopo aver rischiato in più occasioni di prendere gol, il San Marzano riconquista campo sfruttando le fasce laterali. Al 27′ incursione di Camara a sinistra, dal fondo cross basso per il nuovo entrato Licciardi, girata di poco a lato dopo una leggera ma decisiva deviazione; al 33′ affondo sulla destra dell’altro nuovo entrato Spinola, traversone perfetto per la testa di Meloni che questa volta non sbaglia, battendo Morabito. Agli amaranto resta poco tempo per rimettere la partita in parità e andare ai supplementari, e il gran caldo non aiuta. Al 39′ un passaggio filtrante trova il taglio di Lancioni, l’argentino è sulla linea di fondo e tenta il tiro, sul primo palo Palladino fa buona guardia respingendo in corner. Al 41′ la chance migliore per i reggini: geniale imbucata di Lancioni per Pesce partito in posizione regolare; Puntoriere lo affianca e a seguito di un contrasto tra il compagno e un difensore, la sfera arriva proprio tra i suoi piedi; il suo tiro viene respinto dal portiere, Pesce prova a trovare la coordinazione per battere a rete ma la sfera si spegne sul fondo. Nei quasi sette minuti di recupero (lunghezza dovuta anche al cooling break), la squadra di Misiti le tenta tutte per agguantare il pari come una settimana fa, ma il San Marzano resiste, sfiorando addirittura il raddoppio in contropiede con Licciardi al 96′.
Al triplice fischio esplode la gioia dei campani che accedono alla finali playoff per la promozione in Serie D, mentre per la Reggiomediterranea, salutata comunque dal caloroso e meritato applauso del proprio pubblico (a sinistra), ci sono solo le lacrime (a destra un inconsolabile Lancioni) per un sogno che svanisce ancora a pochi passi dalla sua realizzazione. La giovane squadra amaranto è costretta alla resa da una compagine decisamente più esperta, un elemento che può aver inciso anche se Cordova a compagni hanno venduto cara la pelle per 180′, uscendo a testa alta da questi spareggi, risultati ancora una volta amarissimi.
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