Torna da Vicenza con un punto la Reggina, ma è un pari che sta stretto, sia per come è maturato, che per l’ennesima situazione di superiorità numerica non sfruttata a dovere dagli amaranto.
Con il match del “Menti” siamo già a quota tre pareggi in altrettante partite in cui la Reggina si è trovata a giocare una cospicua fetta di partita con l’uomo in più, senza riuscire ad ottenere l’intera posta in palio. La prima volta accadde in casa dell’Entella, quando avanti grazie al gol di Crisetig e in superiorità numerica nella mezz’ora finale per il rosso a Crimi, la compagine dello Stretto venne raggiunta al 90′ sul rigore segnato da Mancosu.
Tre giorni più tardi gli amaranto concessero il bis contro il Cosenza, in dieci addirittura dal 35′ del primo tempo per l’espulsione di Tiritiello, ma in grado di reggere l’urto fino alla fine portando a casa uno 0-0 insperato, con tanto di rigore parato da Falcone a Denis. Il rosso a Longo nel match di Vicenza e la superiorità numerica per un quarto di partita, non hanno cambiato il trend della Reggina. Non fa testo l’espulsione di Cotali del Chievo, avvenuta al 92′ a partita già chiusa sul 3-0 per i veneti.
Se la Reggina non riesce a vincere in superiorità numerica, quando si trova invece con l’uomo in meno la sconfitta è l’unico risultato. Situazione verificatasi ben quattro volte, contro Spal (espulso Menez), Pisa (Crisetig), Monza (Folorunsho) e Cittadella (Liotti).
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