Cha nella costruzione del reparto offensivo della Reggina ci fossero parecchie scelte incomprensibili lo avevamo scritto in tempi non sospetti, addirittura il 21 settembre scorso. Troppe prime punte fisiche, con caratteristiche tecniche pressoché identiche, poche se non nulle alternative a Jeremy Menez e zero “bomber di razza”, ad eccezione, sia chiaro, di German Denis le cui statistiche parlano da sole ma che ormai, all’età di 40 anni, non può essere chiamato agli straordinari.
Reggina, attacco senza gol
Oggi i numeri confermano l’analisi settembrina. Il reparto offensivo della Reggina non segna. E’ a digiuno di reti in campionato da 540’ minuti, dall’ultimo gol messo a segno da Jeremy Menez il 3 ottobre scorso nell’unico successo stagionale della Reggina al Granillo contro il Pescara. Poi, nell’ordine, solo reti dei centrocampisti o degli esterni: a Chiavari la punizione di Crisetig, contro il Pordenone prima la firma di Liotti e poi il pareggio finale di Folorunsho. Nella gara di domenica persa con il Pisa è arrivato il primo gol stagionale di Mario Situm. Astinenza che sale a 630 minuti se si considera anche la gara di Coppa Italia persa dalla Reggina a Bologna.
Le scelte obbligate di Toscano
Quando una squadra non gira non è mai responsabilità di una singola componente. E se l’attacco non segna è conseguenza inevitabile di vari fattori: un reparto costruito probabilmente male. Ad oggi, con Charpentier perennemente fuori causa e Lafferty spesso non disponibile per altre ragioni, Toscano non ha alternative a Vasic e Denis, visto che lo stesso Menez non gioca una partita intera proprio dal pari interno contro il Cosenza. Vasic o Denis. Non ha scelte Mimmo Toscano. O si affida ad un calciatore che arriva dalla serie B svedese, dunque ancora inesperto, o si affida ad un calciatore dall’impegno encomiabile ma pur sempre con 40anni sulle spalle, che spesso deve affrontare difensori di venti anni più giovani di lui.
Il sacrificio di Bellomo
Ne risente anche Nicola Bellomo, che gioca alle spalle delle due punte ma troppo spesso non ha dove capitalizzare il passaggio finale, quello decisivo. Eppure il talento barese ha trovato costanza di rendimento, applicazione difensiva e capacità di restare sempre in partita (fin quando, non arriva il cambio che sembra ormai una prassi consolidata), sobbarcandosi nei momenti più duri la squadra sulle spalle. La mancanza di Rivas inoltre toglie a Toscano anche una carta differente da giocare, un uomo rapido e bravo nell’uno contro uno per trovare la superiorità numerica. Sono troppe, quindi, le variabili che stanno portando la Reggina alla crisi di risultati e l’attacco al digiuno di gol: variabili che nascono in estate e che fino a Gennaio rischiano di gravare sulla classifica amaranto.
v.i.
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