Quattro assist vincenti ed un gol, per uno dei punti fermi della capolista Reggina. Nicolò Bianchi, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha analizzato il momento magico suo e della squadra.
Primo passaggio il feeling con Toscano, nato ai tempi di Novara. “Nel 2014, nelle prime 7 gare, non avevo mai visto il campo dividendo le domeniche tra panchina e tribuna. Ho iniziato a giocare dall’ottava, però il mister si era impuntato davanti all’ipotesi della mia cessione, mi ha dato grande fiducia, nonostante fossi reduce da un infortunio alla caviglia. E quest’estate mi ha fortemente voluto. Toscano è una persona umile, sempre sul pezzo e non si fa mai prendere dalle emozioni, ci fa arrivare alla gara sempre con il massimo delle informazioni sull’avversario di turno. Il suo più grande pregio è quello che non guarda in faccia a nessuno, non gli importa se sei giovane o esperto, lui in allenamento richiede il 120%, se non ti impegni ti manda sotto la doccia“.
Un Bianchi stacanovista, ma a fare la differenza è sempre il gruppo. “Per ora le ho giocate tutte , mi fa piacere avere la fiducia del mister. Il gruppo sta facendo la differenza, altrimenti sarebbero impossibili così tanti risultati di fila e le tante ottime prestazioni. Ad inizio carriera il mio idolo era Lampard, perché giocavo un po’ più avanti rispetto ad adesso. Adesso però il giocatore al quale posso accostare le mie caratteristiche è Khedira della Juventus“.
Reggina meritatamente prima, ma guai a sentirsi già la B in tasca. “Ammazza campionato? No, il periodo negativo arriverà . In quel momento dobbiamo dimostrare di essere un grande gruppo e limitare i danni. Personalmente voglio continuare a dare il massimo per la Reggina, la cornice di pubblico che sto vedendo quest’anno non l’avevo mai ammirata in altre piazze“.
Sulle dirette concorrenti. “La squadra che mi ha impressionato di più è il Catanzaro, eppure è a meno 13 da noi. Il ritorno è risaputo, con il mercato aperto, è un altro campionato“. Sulla trasferta di Rieti: “Dobbiamo prepararla meglio delle altre, può essere una buccia di banana se non dovessimo metterci la determinazione abituale“.
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