L’ennesimo ribaltone, l’ennesimo colpo di scena di un campionato che non trova pace. La Vibonese è di nuovo in C, e che si tratti di un premio strameritato per il club rossoblù non ci sono dubbi. Allo stesso modo, non ci sono dubbi sul fatto che la terza serie del calcio italiano continua a vivere in un caos continuo. Gironi, calendari, regolamenti: nessuna stabilità , nessuna continuità . Tutto cambia, da una settimana all’altra.
Riguardo il girone C ed il relativo calendario, come già detto la situazione dovrebbe essere la seguente: si torna a 20 squadre, le compagini che avrebbero dovuto effettuare il turno di riposo andrebbero a giocare proprio contro l’undici di Sasà Campilongo.
Si profila un repentino dietrofront, anche per quanto riguarda le retrocessioni. Fino ad oggi, la novità era costituita dall’abolizione della retrocessione diretta: la salvezza sarebbe passata direttamente dai playout, con sfide andata-ritorno tra l’ultima e la quartultima e la terzultima e la penultima, per un totale di due retrocessioni. Fino ad oggi, appunto. Il ritorno del format a 20 squadre, dovrebbe ripristinare la regola vigente fino allo scorso anno, con tre squadre che retrocederebbero dalla C alla D, all’insegna del seguente criterio: retrocessione diretta per l’ultima classificata, mentre le restanti quattro squadre (penultima, terzultima, quartultima e quintultima) si affronterebbero ai playout.
Il condizionale è d’obbligo, in una serie C che da anni ormai ci sta abituando a tutto…
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