La Reggina c’è. Il calendario ha imposto un cammino in salita in questo avvio di stagione, ma gli amaranto lo stanno percorrendo con orgoglio, idee e slancio. Ennesimo avversario di grande livello al Granillo, è il turno della Juve Stabia ma l’impianto di casa resta imbattuto e la squadra dello Stretto ritrova addirittura i tre punti, e lo fa con merito. Un inserimento di Bangu, conseguente ad una grandissima giocata di Coralli, decide il match.
LA GARA – A giudicare dal ritmo imposto in avvio di gara il dubbio che le squadre fossero state informate che la gara sarebbe durata 30′ al posto dei canonici 90 è legittimo. Reggina e Juve Stabia arano lo spelacchiato terreno del Granillo, dandosele fin dal calcio d’inizio, faccia a faccia, senza paura. Il confronto è vivo e vibrante, ci sono spazi da aggredire, ci sono situazioni di gioco in parità numerica, Sembrano dettagli, non lo sono in una categoria – la Lega Pro –  dove “prima non prenderle” è la legge non scritta che vige su quasi tutti i campi. Non al Granillo, questa sera.
Il 4-3-3 è il vestito cucito da entrambi i tecnici alle rispettive squadre, assimilate non solo dal modulo ma dal modo in cui lo interpretano. E’ uno contro uno a tutto campo e sono in particolare gli interni di centrocampo a tradire la voglia, che accomuna Juve Stabia e Reggina, di non accontentarsi e rincorrere i tre punti. Spesso, troppo spesso, in fase di non possesso si fanno sorprendere alle spalle dall’avversario diretto, libero di agire tra le linee. E’ su questa situazione di gioco che la squadra dello Stretto, in avvio, sfiora il vantaggio. Botta per il break di De Francesco che lancia Oggiano in porta: tutto in due tocchi, tutto in verticale, orgoglioso Zeman fino al momento di concretizzare quando l’attaccante sardo invece di battere il portiere stabiese rimasto a metà strada si allunga la palla vanificando tutto. Rumoreggia, il Granillo, con un Oggiano già nel mirino della critica e colpevole di un errore vistoso, oltre che decisivo.
E’ squadra che ha idee e individualità la Juve Stabia. Assimilato il pericolo scampato, i campani non si scompongono e minuto dopo minuto alzano baricentro e raggio d’azione. Izzillo ha tempi di gioco, converge spesso e inserendosi tra De Francesco e Botta crea più di un grattacapo agli amaranto che intorno alla mezzora tirano un grande sospiro di sollievo quando lo stesso ex Messina riesce a servire Ripa al limite ma la conclusione del bomber si spegne di un soffio a lato. Il finale di tempo è delle vespe che due volte, su punizione, attentano alla porta di Sala: è sempre Liviero a liberare due siluri, sul primo il portiere amaranto è semplicemente strepitoso nel non farsi ingannare dalla traiettoria densa di effetto.
La Juve Stabia è la prima squadra, dall’inizio della stagione, capace di mostrare il coraggio necessario per provare a fare la gara al Granillo. E per alcuni tratti riuscirci. La ripresa ricalca il copione della prima frazione, con la Reggina capace di partire meglio e andare ancora vicina alla rete, sempre sull’asse De Francesco-Oggiano, con la collaborazione di Coralli bravo a lasciar scorrere il pallone per l’esterno sardo che stavolta trova l’opposizione di un bravo Russo. Non c’è tempo per i rimpianti, gli amaranto passano pochi minuti dopo. Si ripropone la premiata ditta Coralli-Bangu che aveva già confezionato la rete del pari con il Catania, questa volta però il capitano si produce in una magia: colpo di tacco che mette il compagno solo davanti al portiere, libero di insaccare ancora una volta sotto la Sud.
E’ appena scoccata l’ora di gioco, l’equilibrio è stato rotto. Tra le cose in cui la Reggina deve migliorare c’è la capacità di leggere i momenti della gara e, talvolta, rallentare. Tutto ciò che non avviene, gli amaranto continuando ad andare a strappi, capaci di entusiasmare ma allo stesso tempo permettendo così all’avversario di continuare ad aggredire la partita in spazi in alcuni casi troppo larghi e soprattutto senza smorzarne l’agonismo. Se la squadra non è ancora evoluta a tal punto, lo è Zeman che spezza il ritmo con Carpentieri in luogo di un applaudito Oggiano e soprattutto Knudsen per Bangu sfruttando a pieno le capacità d’interdizione del danese per l’assalto finale quando Fontana inserisce anche Del Sante sbilanciando in avanti i suoi. C’è anche De Bode al posto di Coralli (ovazione per lui, che ne celebra l’impegno) per gli interminabili 5′ di recupero.
Massimo sforzo dell’avversario, massimo sostegno del Granillo. La Sud capisce il momento di difficoltà e trascina la squadra al traguardo. La Juve Stabia spinge ma Gianola e Kosnic, con il supporto di Botta, sono una roccia. Vince, la Reggina, e lo fa con merito. Arriva la seconda vittoria stagionale, gli amaranto salgono a 10 punti e si guardano alle spalle. Al Granillo sono arrivate Messina, Catania, Cosenza e Juve Stabia: tutte squadre, ai nastri di partenza, accreditate per le prime 5-6 posizioni. Risultato? Solo due di esse sono state capaci di strappare il pari.
“A casa nostra sarà dura per tutti”, gli amaranto dicevano il vero.
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